Israele e il conflitto Arabo-Israeliano Italian | Page 27

Breve guida per i perplessi 21
Cosa ci si aspetta esattamente che Israele faccia per garantire la sicurezza dei suoi cittadini ? Cosa farebbero gli altri Stati in una situazione simile ?
Forse i recenti attacchi jihadisti in Europa , in Africa , in Medio Oriente e negli Stati Uniti aiuteranno il mondo a capire la vera natura del terrorismo che si trova ad affrontare Israele ed il perché delle sue risposte decise .
Decise , certo , ma anche misurate . La verità è che Israele , data la sua potenza militare , potrebbe in qualunque momento infliggere un colpo molto più devastante per i palestinesi , ma malgrado le continue provocazioni , sceglie di non farlo per motivi diplomatici , politici , strategici ed umanitari .
Ripensandoci , Jenin è un esempio perfetto . Sebbene i portavoce palestinesi si affrettarono a condannare come un “ massacro ” e un “ genocidio ” l ’ operazione militare israeliana nella città della Cisgiordania nel 2002 , Israele scelse in realtà il metodo più rischioso - entrare in città per scovare i terroristi - proprio allo scopo di evitare vittime civili tra i palestinesi . Come risultato , ci furono ventitré vittime tra i militari israeliani e circa cinquanta tra i palestinesi armati . L ’ alternativa per Israele sarebbe stata quella di bombardare Jenin - come fece l ’ aviazione della NATO negli anni ‘ 90 , bombardando più volte Belgrado - ma questo avrebbe causato vittime civili , cosa che Israele tenta in tutti i modi di evitare .
È interessante notare come molti che in Occidente criticano Israele per le sue tattiche nell ’ affrontare il terrorismo stanno ora adottando gli stessi metodi - tra cui una maggiore intelligence , sorveglianza , infiltrazione , e prevenzione - a causa dei crescenti timori in Europa sull ’ attività degli islamisti radicali , e la presenza di migliaia di “ combattenti stranieri ” di ritorno dai campi di battaglia in Iraq e in Siria .
Quando si parla di chi attacca l ’ Occidente , non sembra proprio che “ moderazione ”, “ dialogo ” e “ compromesso ” facciano parte del vocabolario - almeno a giudicare dalle reazioni all ’ unisono della stampa contro i terroristi - né dovrebbero farne parte , ma sono proprio queste le parole usate dalla comunità internazionale quando si parla di chi attacca Israele .