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Quale training per un mentore Titoli accademici e certificazioni utili, ma anche competenze trasversali e sociali: come acquisirle e svilupparle? Quali attività formali ed informali contribuiscono ad acquisire competenze e strategie per migliorare il proprio Mentoring? Quale tipo di training dovrebbe aver ricevuto un docente mentore? Ritengo importante una formazione di base. Poi il confronto con docenti più esperti direttamente sul campo, accompagnata da letture bibliografiche specifiche. A seguire è necessario un confronto anche on line con colleghi nazionali e internazionali. Infine una predisposizione naturale all'empatia. Filomena Montella Per migliorare il proprio mentoring bisogna innanzitutto insistere sulla collaborazione con i colleghi e con tutta l'istituzione scolastica, non solo per la predisposizione di strumenti utili (come ad esempio vademecum o schede di rilevamento e osservazione), ma anche per trasmettere al Mentee l'idea di far parte di una comunità. Roberta Signorino Mi sono iscritta ad un Master, in presenza, dove si tratta anche di psicologia dell'educazione e della comunicazione. Mi sto rendendo conto che avere formazione in questo ambito è importante, fondamentale. Laura Galli Il percorso di formazione di un mentore dovrebbe portare all’acquisizione di strumenti di analisi della professionalità, della didattica e della valutazione e al consolidamento di nozioni di pedagogia e psicologia, a conoscenze sulle norme fondamentali della legislazione sul lavoro e le norme di sicurezza di cui il formatore dovrebbe già essere in possesso. Attraverso la formazione il mentore dovrebbe inoltre sviluppare la capacità di identificare le esperienze utili da trasferire al mentee e di preparare un ambiente di apprendimento favorevole pianificando un percorso. Dovrebbe avere ad esempio l’abilità di raccontare momenti significativi della propria attività didattica che possano fungere da esempio per la situazione che sta attraversando il mentee; di fornire istruzioni e indicare metodi di gestione delle situazioni; di stimolare l’autovalutazione da parte del mentee della propria esperienza. Mariella Brunazzi Personalmente trovo che il percorso debba essere molto diversificato e soprattutto tenere in considerazione il cambiamento del mondo della scuola. Formazione continua, webinar, lavorare online con le community internazionali sono alcune cose che un buon mentor dovrebbe sapere fare. Spaziare dalla teoria alla pratica e poi " sostenere" anche chi può essere in difficoltà. Io sto provando ad avvicinarmi alle pratiche di MINDFULLNESS poiché ho dovuto lavorare su me stessa e non ho avuto bravi mentor, spesso i colleghi più anziani mi hanno semplicemente guardata e poi mi hanno lasciata sola. Tiziana Angiolini 10