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Sono stata assunta il primo di settembre [2017, ndr], ma il Dirigente non ha nominato subito un tutor e nessuno mi ha spiegato quali fossero le procedure da osservare, gli adempimenti, le scadenze, etc. Le mie conoscenze in merito sono derivate tutte da forum, siti informativi, social network, confronto con i colleghi. Ho atteso due mesi la nomina del tutor e quasi sei mesi l’inizio dei laboratori formativi. Nel frattempo ho iniziato ad interagire con la piattaforma “Docenti neoassunti” che ritengo ben strutturata, immediata e ricca di materiale da cui prendere spunto, studiare, approfondire. Nonostante le incertezze generate dalla situazione iniziale, ho affrontato questa nuova avventura con molto entusiasmo ed energia. Ho legato sin da subito con un gruppo di colleghe con più esperienza e nel giro di un mese mi sono ritrovata a partecipare alla “Codeweek 2017” e ad aderire ad un progetto “Erasmus +” gestito tramite la piattaforma eTwinning. Inoltre ho provato a sperimentare nuove metodologie didattiche che, prendendo spunto dalla Flipped Classroom e dalla Mastery Learning di Bloom, mi consentono di intercettare i diversi stili di apprendimento degli studenti e di supportarli anche nello studio individuale, con risultati più che soddisfacenti. Certo, la fatica è tanta, perché oltre a dedicare il tempo alle lezioni ho ricominciato a studiare (anche se in realtà forse non ho mai finito!). Uno studio che va ben oltre la “classica” formazione così come è pensata dal MIUR e vissuta dalla maggior parte dei docenti. Credo che per essere un insegnante efficace bisogna possedere un bagaglio culturale, fatto non solo di conoscenze ma anche di esperienze, che vadano ben oltre la disciplina insegnata, la pedagogia e le TIC. Noi per primi dobbiamo respirare a pieni polmoni il mondo che ci circonda e portare in classe questa aria nuova, motivare i ragazzi generando connessioni continue tra la disciplina e la “vita reale”, ampliare i nostri orizzonti per dare forma ai loro, in poche parole “studiare per insegnare”! Concetta Falanga Dopo trent'anni ho pensato che era il momento di cambiare, ecco che nel maggio 2016 ho iniziato il cambiamento per mobilità professionale dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria. Continuo la mia professione nella stessa Istituzione, la sola sede scelta per la mobilità, nello stesso bacino di utenza: non so se è stato un bene non tentare un radicale cambiamento, questo lo potrò dire fra qualche anno. Ho al mio attivo una valigia di esperienza meravigliosa sia come docente in classe, che come docente che ha vissuto nella scuola e per la scuola e, malgrado tutti questi anni, ogni giorno continuo a viverlo con l'entusiasmo del mio primo giorno di scuola. Ho svolto tutte le funzioni possibili immaginabili nella vita organizzativa e di gestione della scuola: referente di ogni sperimentazione della scuola e nella dell’infanzia sia a livello provinciale, regionale e nazionale, collaboratrice del Direttore didattico 27