Il salotto delle donne n°1 | Page 21

Dr.ssa Giovanna Imbesi

Specialista in Ginecologia ed Ostetricia

sono stati l’HPV -2 Bivalente che protegge dai genotipi 16 e 18 e il HPV-4 Quadrivalente che protegge dai genotipi 6,11, 16 e 18.

A dicembre 2014 la Food and Drug Administration(FDA) e l’European Medicines Agency (EMA), hanno approvato il nuovo vaccino HPV-9 Nonavalente con una dimostrata efficacia nella prevenzione delle patologie correlate ai tipi 6,11,16,18,31,33,45,52 e 58. Divenendo il GOLD STANDARD per la prevenzione vaccinale contro l’HPV. L’inclusione dei genotipi aggiuntivi si traduce nella riduzione dell’incidenza dei cancri HPV correlati in particolare cancro della cervice, della vulva/vagina più contenuti i vantaggi per il cancro anale, riduzione delle infezioni persistenti con una efficacia >90%, riduzione del ricorso a biopsie cervicali del 97,7% e dei trattamenti definitivi al collo dell’utero del 90,2%. La vaccinazione anti HPV è sicura e duratura nel tempo. I dati fino ad ora disponibili mostrano come i vaccini siano in grado di conferire una protezione al momento superiore ai 10 anni. Il vaccino anti-HPV esplica la sua maggiore efficacia se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale, tuttavia manifesta la sua efficacia protettiva in tutti i gruppi di età, sia maschi che femmine fino a 45 anni di età, motivo per cui nel nostro "Calendario per la Vita" viene raccomandata la vaccinazione anche oltre i 25 anni di età.

Altra preziosissima caratteristica è l’universalità: non più una prevenzione primaria monogenere ma l’estensione del concetto di salute alla intera comunità (anche ai non-vaccinati).

Così come per le altre vaccinazioni ad una copertura di oltre il 70% si manifestano pienamente i benefici attesi, l’herd-immunity (cioè l’immunità di gregge) e, pertanto, la circolazione del virus è talmente bassa che diminuisce proporzionalmente anche la possibilità di trasmissione.

Ma oggi il fenomeno a cui stiamo assistendo il vaccine-hesitancy (scetticismo, sfiducia e negazionismo spesso manifestato anche dagli stessi operatori sanitari nonostante l’impegno Deontologico) tanto evidente per le vaccinazioni dell’età pediatrica e ancor di più per quella contro l’HPV dove oltre al tema del vaccino si intrecciano i temi della sessualità e del cancro, impone la necessità di sinergia fra le figure professionali, ginecologi, pediatri, igienisti e medici di medicina generale non solo in termini di strategia di informazione e counselling alle donne e agli uomini adulti e ai genitori ma anche della necessità di mezzi di informazione efficaci per intercettare l’attenzione del target primario: gli adolescenti.

Il rischio che si corre è il fallimento del più importante piano di prevenzione primaria mai attuato, quello contro il cancro.

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Dr.ssa Francesca Vetere

Specialista in Ginecologia ed Ostetricia

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