Il Parco agricolo del Ticinello - Milano Parco Ticinello | Page 14

"Sono arrivata a Milano, alla cascina Campazzo nel 1956, avevo lasciato tutta la mia famiglia a Brescia e qui non avevo nessuno. Abbiamo cominciato il lavoro di agricoltori, allora c’erano ancora le marcite e così si produceva molta erba. A quei tempi cominciavano ad arrivare i meridionali per lavorare a Milano e la nostra cascina ne ospitava una cinquantina. Molti appartamenti erano dati a persone che non lavoravano lì. L’organizzazione era così particolare che la cascina era soprannominata “la piccola Russia”. All’inizio il quartiere era molto meno esteso di oggi, la via principale era via Montegani e dove adesso c’è piazza Abbiategrasso non c’era niente, c’erano solo le baracche dove vivevano soprattutto persone venute dal sud. Alcuni di loro hanno poi fatto fortuna ad esempio vendendo frutta e verdura al mercato. Solo dopo hanno cominciato a costruire le case intorno alla piazza in via Bellarmino e in via S. Francesco e poi sempre più in là. Le scuole erano meno di oggi, le elementari erano solo in via Palmieri invece le medie erano in via Tabacchi e non c’erano altre scuole pubbliche. Le scuole superiori erano solo in centro e quelle che adesso ci sono in piazza Abbiategrasso sono state costruite solo più tardi. Poi il quartiere ha cominciato ad espandersi sempre più, fino a raggiungere Gratosoglio.

Il Naviglio all’epoca era pulitissimo non c’era tutta l’immondizia che c’è adesso.

All’epoca c’erano ancora i barconi che risalivano il Naviglio Grande e che portavano la sabbia e la ghiaia. Oggi il Naviglio è così sporco perchè la gente non si cura più di dove sta. Anche i canali di irrigazione erano puliti anche se vicino a noi arrivava la fogna, infatti non c’erano ancora i depuratori. L’acqua però era pulita e ancora oggi lo è. Se guardate nei canali di irrigazione spesso si vede una pianta acquatica che si allunga nel corso dell’acqua, questo vuol dire che l’acqua è pulita. Il problema è che bisognava stare attenti che non crescesse troppo perché c’era il pericolo che intasasse i canali, quindi ogni tanto bisognava strapparla.

Quando siamo arrivati i campi erano quasi tutti coltivati ad erba che era anche venduta. Solo in un secondo momento si è iniziato a piantare il granoturco e il frumento. L’erba veniva utilizzata per le mucche e infatti il latte aveva un sapore diverso una volta perchè le mucche mangiavano soprattutto erba. È buffo pensare che io ho vissuto in una cascina con tante mucche, ma non ho mai bevuto il latte! Oggi invece danno anche il trinciato da mangiare che è mais, ma il latte cambia sapore. Era più buono una volta.

La mungitura ormai è fatta in maniera automatica, ci sono delle macchine che mungono più in fretta però quando io ero giovane tutto questo si faceva a mano e quindi ci voleva più tempo."

(Sig.ra Falappi)