Il foglio dell'Umanitaria n.3 ottobre 2015 - gennaio 2016 | Page 10

il FOGLIO dell’Umanitaria 10 IL MALE IRROMPE AI VENERDÌ DELL’OPERA Dopo “La libertà”, dopo il “Fascino d’Oriente”, dopo le “Variazioni sul tema”, per la nuova rassegna dei Venerdì dell’Opera Giuseppe Pintorno, forse, vuole farci rabbrividire. O forse no. Forse, attraverso le grandi opere scelte (Verdi, Strauss, Ciaikovsky) il nostro curatore vuole solo filosofeggiare un po’, guidandoci – come in Un ballo in maschera – attraverso l’eterna lotta tra Bene e Male, che finisce per frantumare le vite di Macbeth, Medea, Faust ed Elektra. Del resto, “cos’è il male se non un bene torturato dalla propria fame e dalla propria sete” (Khalil Gibran)? Il mondo dell’opera costituisce per l’Italia un capitale culturale e dello spettacolo di ineguagliabile valore e di estrema importanza anche economica. Ma il rapporto tra offerta dei teatri e richiesta del pubblico, anche in questo campo si rivela di fatto insostenibile nelle sedi naturali, ovvero le sale dei grandi e piccoli teatri. Il fenomeno della mondializzazione, lungi dal consentire un’adeguata diffusione, finisce per restringere i repertori al di là dei titoli già diffusi da sempre. Per questo Humaniter tenta di consentire un’ulteriore possibilità di diffusione dell’opera lirica, recuperando repertori meno correnti. Per questa nuova stagione abbiamo scelto un tema terribile quanto affascinante: Il Male, eternamente corruttore dell’anima, da sempre in lotta contro il Bene. Sembrerebbe incredibile quanti capolavori musicali ha esso prodotto, e cominciamo dal mito della maga Medea. Tra la cinquantina di lavori ad essa ispirati, ci sembra interessante avvicinarci alla versione di Giovanni Simone Mayr, autore di successo, che fra l’altro contò fra i suoi allievi Gaetano Donizetti; e fra le interpreti della sua opera la Colbran e la Pasta. Per nostra fortuna di questa Medea in Corinto esiste una registrazione in video. Del secondo titolo scelto, Elektra di Richard Strauss, esiste invece qualche possibilità di scelta in più, e ne abbiamo privilegiata una molto nota, molto apprezzata. Della prima versione di Macbeth di Giuseppe Verdi potremo godere di quella che il regista Claude D’Anna ha realizzato col Teatro Comunale di Bologna, Riccardo Chailly direttore, con l’irrinunciabile Lady di Shirley Verret. L’opera assolutamente irrinunciabile per il nostro tema è Faust di Charles Gounod, titolo “classico” che offre 13 NOVEMBRE 2015 Medea in Corinto di S. Mayr 4 MARZO La Dama di Picche di P. I. Ciaikovsky 11 DICEMBRE Elektra di R. Strauss 18 MARZO Un ballo in maschera di G. Verdi 22 GENNAIO 2016 Macbeth di G. Verdi 20 MAGGIO Otello di G. Verdi 19 FEBBRAIO Faust di C. Gounod Tutte le proiezioni hanno luogo alle ore 15.30 in Auditorium. allo spettatore quasi la partecipazione alla lotta tra le forze del Bene e del Male, che si conclude ovviamente con la v ]ܚXH[