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FOGLIO dell’Umanitaria
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INTERROGHIAMOCI
SULLA PAROLA DIGNITÀ
“Finalmente ci restituiscono la
dignità di esseri umani”. Così annotava un giornalista che, a guerra finita, si trovava all’apertura del campo
di Dachau.
“Ci restituiscono la dignità di esseri
umani”. Ho pensato spesso a questa
frase perché mi sembra che racchiuda la dimensione del concetto di
dignità e nello stesso tempo ne ripropone il dibattito: è qualcosa che
appartiene per natura ad ogni persona o che si riscontra a certe condizioni esistenziali e istituzionali? È il
presupposto per le libertà fondamentali e per conseguirne i diritti o è
la risultante dello spettro di libertà
vissute, soprattutto del numero di
diritti esercitabili? E la si può identificare in concreto, questa dignità, o è
un concetto astratto, che mostra
tutta la sua fragilità, se considerato
nel difficile percorso della vita quotidiana di persone e di popoli?
Dopo l’ultimo conflitto mondiale,
dopo la Shoah, dopo l’uso delle armi
di distruzione di massa, gli Stati che
maggiormente ne erano colpevoli si
affrettarono a riscoprire il valore
della d