Il foglio dell'Umanitaria n. 1 febbraio-maggio 2016 | Page 17

17 alla convegnistica, ma nei prossimi mesi vi troverà spazio una sala cinematografica attrezzata di tutto punto in modo da garantire una fruizione ad altissima definizione ad una platea di quasi 150 spettatori. La Palazzina è anche museo di sé stessa, attraverso l’apertura ai visitatori di alcuni spazi, quali l’ufficio del Direttore e il cosiddetto caveau. Il primo è arredato con mobili e suppellettili originali recuperati grazie a un attento lavoro di studio portato avanti dagli operatori del Centro italiano della Cultura del Carbone. Il caveau è un luogo fortemente simbolico che, a breve, ospiterà un percorso virtuale: grazie ad un visore 3d sarà infatti possibile compiere “virtualmente” un viaggio nel tempo all’interno della stessa palazzina, all’epoca dell’epopea mineraria di Carbonia. Nel piano interrato c’è anche un locale di quasi 150 mq destinato a sala espositiva: durante l’inaugurazione, è stata aperta la mostra dell’artista Virginia Siddi, “Dal profondo dell’anima”. In occasione dell’inaugurazione, inoltre, è stata esposta anche una mostra di macchine del cinema donate alla Società Umanitaria dai fratelli Oreste e Leandro Coni, due collezionisti che hanno rac- colto una considerevole quantità di questi macchinari, dalla nascita del cinema fino agli anni '90: lanterne magiche di inizio '900 perfettamente conservate e funzionanti, proiettori cinematografici, moviole e cineprese. In realtà i pezzi esposti rappresentano solo una piccola parte di un ben più ampio fondo, che andrà a costituire il nucleo del Museo Fotocinematografico, che in futuro troverà degna collocazione nei locali della Fabbrica del Cinema e, in parte, in quelli della Cineteca Sarda, a Cagliari. Moreno Pilloni Per conoscere le attività dei nostri Centri Servizi Culturali in Sardegna visita www.umanitaria.ci.it