Il foglio dell'Umanitaria febbraio - maggio 2017 | Page 13

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Settant ’ anni dopo il Manifesto per un ’ Europa Libera e Unita , che tutti conoscono come il Manifesto di Ventotene ( redatto , durante il loro confino nell ’ isoletta laziale , da Altiero Spinelli , Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi ), ci troviamo di fronte ad una congiuntura politica quasi inverosimile : l ’ i- nedita - ma foriera di proseliti - uscita di un paese membro dall ’ Unione Europea . Di Brexit ed Europa ha parlato l ’ ex ministro Franco Frattini , in un incontro organizzato a fine ottobre insieme a Manlio Frigo , responsabile della sede milanese della Società Italiana di Organizzazione Internazionale .

" Non lasciamo che la Brexit distrugga i fondamenti dell ’ Unione Europea "

L ’ analisi politica di Franco Frattini di Maria Helena Polidoro

Quale futuro per l ’ Europa dopo la Brexit ? Questa domanda riecheggia dall ’ esito del referendum inglese dello scorso 23 giugno , che ha visto la vittoria del “ Leave ” aprendo nuovi scenari e nuove sfide all ’ Unione Europea . L ’ uscita di un membro dell ’ UE così autorevole e strategico a livello commerciale ed economico ha suscitato in noi molti interrogativi sul futuro dell ’ Europa e anche sul senso profondo di questa istituzione e degli stessi strumenti di democrazia che hanno portato a questa situazione . Per questo abbiamo chiesto a Franco Frattini , Presidente SIOI - Società Italiana per l ’ Organizzazione Internazionale , di aiutarci ad analizzare la situazione odierna con una lectio magistralis sul tema “ Brexit : quale futuro per la Gran Bretagna e l ’ Europa ”. L ’ esperienza di Frattini , già ministro degli Esteri e vicepresidente della Commissione Europea , ha offerto importanti spunti di riflessione partendo da un primo dato centrale , ovvero il riconoscimento dell ’ importanza del voto dei cittadini britannici e dell ’ esercizio di voto libero e democratico . Senza il rispetto per questo voto e per le ragioni di questi cittadini non può partire un ’ analisi efficace della Brexit .
L ’ aspetto a mio avviso strategico che Frattini ha saputo mettere a fuoco è l ’ esigenza di fondare una nuova Europa . “ Non serve più Europa , ma un ’ Europa diversa ”. Quante volte davanti alle quote latte , ai mille ostacoli ai prodotti made in Italy e a un dibattito politico sempre troppo debole ci siamo chiesti quanto davvero questa Europa sia a servizio dei cittadini ? La sensazione è che stiamo perdendo un importante patrimonio di valori e di libertà , prima di tutto quella della libera circolazione di persone e merci , sull ’ altare di interessi di lobby e di una soffocante burocrazia . “ La Brexit non è certamente la fine del mondo , ma potrebbe segnare la fine dell ’ Europa . Soprattutto se dopo questa crisi non si coglie l ’ opportunità di una riflessione su come fondare una nuova Europa ”. Occorre ripartire da concretezza e trasparenza , dando risposte concrete ai cittadini su temi importanti come l ’ immigrazione , la reazione comune al terrorismo e anche la stessa Brexit , ovvero su come vada rinegoziato il rapporto UK / UE . Questi negoziati saranno fondamentali per ribadire il ruolo delle istituzioni europee , per non cadere nei rischio di un ’ Europa “ su misura ” delle esigenze dei singoli stati , incapaci di un respiro più ampio .
Nella foto qui sopra , da sinistra con Franco Frattini , Maria Helena Polidoro ( Direttore Generale Società Umanitaria ), Manlio Frigo ( Direttore SIOI Milano ), Piero Amos Nannini ( Presidente Società Umanitaria ) e Franca Magnoni ( Responsabile Corsi Humaniter Milano ).
In alto , un momento della serata del 26 ottobre scorso . Photo Sergio Frezzolini