Il filo rosso Oct 2013 | Page 22

Vai col liscio - Italia 2012 - Fiction - 12' 02" di Pier Paolo Paganelli Tanti attori per questa produzione definita “a costo zero”, girata nella periferia di Bologna ed in Romagna: da Andrea Mingardi a Valerio Mastandrea fino alla Iena Pif, a Elisabetta Cavallotti, Leo Mantovani, Marco Mezzetti e a Raoul Casadei, il “Maestro”, fugacemente simpatia. che nella appare sua Cortometraggio vincitore del Premio Corto Dorico nel 2012. Da sette giorni due band di liscio suonano ininterrottamente, 24 ore su 24, in una buia balera, per sopravvivere ad una minaccia terrificante, strana ed ignota. Le macchine sono ferme da tempo, le strade sono silenziose e completamente deserte ed abbandonate, il clima è spettrale, un po’ pauroso ed intimidatorio, tanto più che la critica ha parlato di zombie-movie, con virate al grottesco vero e proprio. In effetti, la canzone di Raoul Casadei che viene ripetuta in continuazione, la mazurka di periferia, sembra l’unica arma di cui dispongono i musicisti per fermare l’invasione di zombie che alle prime note si fanno rapire dal ballo ma che sono pronti a sbranare la band se dovesse anche solo provare ad interrompersi. I musicisti sono stanchi, stremati, hanno fame, vanno avanti a ritmo di anfetamine generosamente regalate da un personaggio dal viso, dalle fattezze e dal ghigno felliniano. Essi lottano contro i morti viventi, personaggi marci nell’anima, nel corpo e nel viso, che danzano nelle balere romagnole, insaziabili, pronti a sbranare chi ferma la musica. Non capiamo perché sono costretti a suonare senza interruzione, chi li obbliga, per quanto tempo riusciranno a resistere senza crollare, se riusciranno a scappare o se soccomberanno, distrutti. Le domande restano senza risposte. Capiamo solo che si continua a suonare. Andrea Mingardi, in chiusura, canta, E’ musica, brano che ha portato a Sanremo, rielaborato sotto forma di mazurka. Solo la musica salverà da questa paurosa invasione di zombie dai quali, peraltro, oggi, siamo spesso circondati. (SS) 22