Il filo rosso Oct 2013 | Page 16

Electric Indigo- Belgio 2013 - Fiction - 24' di Jean-Julien Collette Uno dei sette colori dell’arcobaleno, l’indaco, tinta fra blu e violetto, o, più precisamente, una delle sue sfumature, un blu-viola elettrico. Nella simbologia dei colori, esso significa fiducia, verità, stabilità. O meglio viaggio verso questi valori, la loro ricerca. Nessun nome poteva quindi essere più adatto alla giovane protagonista, Indigo, che, attraverso un percorso difficile ed inusuale cercherà di arrivare a questa stabilità tanto agognata e ricercata. Cresciuta da una coppia eterosessuale, unitasi in un matrimonio formale “non carnale”, costituita dallo spagnolo Ruben e dall’americano Tony, Indigo non ha mai conosciuto la madre, Jennifer, che per una busta gonfia di euro si era prestata a farla nascere per cederla alla coppia di amici desiderosi di crescere un bambino senza matrimoni con donne, considerate un’inutile complicazione. Il giorno del dodicesimo compleanno della protagonista, la madre naturale appare sulla scena, svelando la sua storia. Siamo di fronte ad un incredibile matrimonio d’amicizia, con scene che scorrono unitamente a dialoghi misti francese-inglese, un’unione inizialmente contraddistinta da un intenso legame fraterno ma poi sfociato nella tragedia. Rifiutatisi, infatti, di rendere la figlia adottiva, Ruben e John vengono uccisi a sangue freddo dal padre di Jennifer, avvolti da un candido accappatoio macchiato dal rosso acceso della morte. La ventenne “liberata” dagli adulti dai quali si era trovata sempre