Il filo rosso Oct 2013 | Page 13

Ci vuole un fisico - Italia 2013 - Fiction - 15' di Alessandro Tamburini Gli incontri sempre al buio possono avere dei risvolti inaspettati, come nel caso dei due protagonisti di Ci vuole un fisico del regista faentino Alessandro Tamburini. Nello stesso ristorante un ragazzo e una ragazza, dall'aspetto normale, ma entrambi convinti di essere poco avvenenti se non addirittura brutti, aspettano i rispettivi partner, che tardano ad arrivare e non rispondono alle pressanti telefonate. Dopo numerosi tentativi di contattarli si convincono dell'inutilità dell'attesa e si consolano cenando in solitudine. I due si incontrano all'uscita del locale, dopo essersi scambiati qualche occhiata durante la cena ed avere compreso la situazione l'uno dell'altra. Lei gli propone di accompagnarlo a casa e questo è il pretesto narrativo per iniziare un viaggio nella Roma notturna, alla ricerca di qualcosa che dia loro serenità. Durante la corsa in scooter inizieranno a conoscersi parlando di loro e inizialmente dei loro mancati partner, ma soprattutto quello che emergerà sarà la loro insicurezza ed inadeguatezza, al limite dell'ossessione. Tutti questi problemi nascono da una non accettazione esagerata del loro fisico e della voglia di trattarsi bene, soprattutto nei confronti del cibo. Una frase di lei è particolarmente efficace nel descrivere questo stato d'animo: “... secondo me essere brutti è come fare una gara, metti che stai correndo una maratona, tu corri in mezzo alla gente e ogni tre chilometri arriva una mano gigante che ti riporta indietro di un chilometro... e pure se sei in vantaggio sugli altri devi correre sempre più forte così, sempre per colpa di quella mano gigante, però pensa che soddisfazione se vinci la gara...”. Il film si regge sulla buona interpretazione dei due attori (il ragazzo è interpretato dallo stesso Tamburini), un particolare plauso lo riserviamo ad Anna Ferraioli Ravel (diplomata al centro sperimentale di cinematografia), la cui verve recitativa dona spessore e simpatia al personaggio della ragazza complessata. La notte passata insieme li rende consapevoli delle loro potenzialità come esseri umani e sembra iniziare una storia d'amore, sicuramente le paranoie stanno per abbandonarli. Alessandro Tamburini è nato a Faenza nel 1984, al suo attivo ha numerose produzioni tra cui Il viaggio, le cui riprese sono state effettuate in Romagna, nell'arco di due anni. Tamburini si è diplomato al Centro sperimentale di cinematografia a cui fu ammesso grazie al medio metraggio intitolato La trappola, vincitore di vari concorsi nella capitale. (WM) 13