Cossato dorme e non è più solidale
E Corradino non ha risposte valide
Cossato dorme, e l’amministrazione
senza coraggio si limita a gestire l’esistente e a ridurre i debiti. Quante volte
lo abbiamo scritto? Troppe. Cossato è
meno equa, con aumenti generalizzati
e incauti sulle tariffe mensa dettati da
una grossolana interpretazione dei nuovi criteri ISEE che ha costretto l’amministrazione Corradino al dietrofront su
nostra segnalazione. Meno sicura, con
lavori di manutenzione in ritardo o fatti col contagocce (Castellengo vedrà a
breve, forse, iniziare i lavori di ripristino
del tratto danneggiato dalle piogge dello scorso anno) e segnaletica carente.
Meno solidale, perché l’accoglienza dei
richiedenti asilo è diventata terreno di
propaganda leghista senza alcuna umanità e strategia. Meno centrale, lasciando che le idee e le progettualità vengano dai comuni e dalle unioni confinanti
che sembrano trascinarla verso collaborazioni necessarie, ma delle quali dovrebbe essere capofila, non gregaria.
Sgombro subito il campo: ogni comune
vive sulla propria pelle le difficoltà della
spending review che pare aver colpito
solo loro senza intaccare altre sacche
di spreco. I margini di manovra per gli
amministratori sono pochi, ma è proprio
questo a rendere necessario un innovativo lavoro in rete. Non sarà questo
centrodestra, i cui consiglieri non dicono
una parola in consiglio (salvo le battutine razziste del loro capogruppo), che
vede come “contrasto alla violenza di
genere” 500€ di libri a tema per la biblioteca e che di fronte a uno scempio
come il cantiere dell’area ATC in fraz.
Picchetta vede il Vice Sindaco Moggio
allargare le braccia perché “da quando
è di quadrante, parlare con ATC è dura”,
a tirarci fuori dalle secche. Lo faremo
noi, vigilando su errori dannosi come
quello sulle tariffe mensa, segnalando
agli uffici i disservizi come abbiamo fatto
per l’illuminazione pubblica e i cantieri
non in sicurezza, facendo approvare lo
sconto pannolini sui rifiuti, chiedendo di
tutelare il servizio della Residenza Mariagrazia.
Marco Barbierato
Consigliere Comunale
Membro Direzione Regionale PD
A Trivero le gestione dei migranti
è iniziata in salita. Servono sinergie
Dodici giovani migranti sono giunti a Trivero la scorsa estate
dalla Nigeria dal Gambia e dal Ghana. Sono ospitati in una
casa privata in frazione Mazzucco dove sono gestiti dall’associazione Nuvola di Torino.
La vicenda dei migranti a Trivero è iniziata in “salita”. I problemi sono stati determinati sostanzialmente dagli scarsi contatti
tra l’associazione Nuvola e l’Amministrazione comunale.
Infatti, essendoci state trattative esclusivamente tra i privati
che hanno messo a disposizione l’edificio e l’associazione,
l’Amministrazione comunale ha potuto semplicemente prendere atto della situazione. All’inizio sono emersi una serie di
problemi e incomprensioni, tra Nuvola, l’Amministrazione e le
associazioni di volontariato che fin da subito si erano messe a disposizione per aiutare i ragazzi. Inoltre gli ospiti hanno vissuto situazioni di disagio, che sono poi sfociate in una
manifestazione di protesta alla quale si sono associati anche
i migranti ospitati a Pray, anch’essi gestiti dall’associazione
Nuvola. Le cose hanno preso una piega diversa solo dopo
una serie di incontri tra Nuvola, volontari, Amministrazioni
comunali di Trivero e Pray e Prefettura, durante i quali si sono
definiti i rapporti, i ruoli e un programma finalizzato a gestire in
modo adeguato gli ospiti e a contribuire alla loro integrazione.
Da questa prima esperienza emerge in modo evidente che il
problema profughi deve essere affrontato in stretta collaborazione tra gestore, amministrazioni e volontariato. I ragazzi intanto passano le giornate nella noia, anche se alcuni volontari
li coinvolgono nelle feste e nelle manifestazioni che si svolgono in paese e partecipano alle lezioni di italiano che due volte
la settimana si tengono in bibliot