Il Democratico affronta
povertà e immigrazione
“La maturità inizia a manifestarsi
quando sentiamo che è più grande
la nostra preoccupazione per gli altri
che non per noi stessi”.
Lascio a questa citazione di Albet
Einstein la sintesi di questa copia de
“Il Democratico”. E’ un numero speciale e monotematico, e ciò lo rende
diverso dalle pubblicazioni precedenti
non è soltanto l’oggetto dei contenuti, interamente dedicato al fenomeno
dei richiedenti asilo, al mondo dei migranti, ad un fenomeno di struggente
attualità. Il tema editoriale è soltanto
l’incipit, perchè ciò che invece emerge dalla lettura delle prossime pagine
restituisce una particolarità della quale dobbiamo andare fieri: il Biellese è
un territorio intero che, unito, pur con
difficoltà che non mancano mai, accoglie, con solidarietà, cercando di fare
massa critica intorno ad una drammatica situazione che l’Europa e l’Italia
stanno affrontando con coraggio.
Sfogliando questo giornalino, partendo dal resoconto della discussione
che il Partito democratico ha voluto
pubblicamente aprire sul finire dello
scorso anno, ci si accorge di come
stiamo vivendo una storia tutta nuova, una pagina dolorosa che sta segnando nuovi confini negli equilibri
del mondo. Povertà e nuovi migranti,
La sala del museo
del Territorio
durante l’iniziativa del
21 novembre scorso
Foto Andrea Battagin
foto e video
come ha sintetizzato con efficacia il
segretario provinciale del Pd Paolo Furia, non sono un tema qualsiasi
che può essere affrontato, discusso e
accantonato al termine di una riflessione, perchè si tratta della questione
centrale della nostra società.
Nelle pagine che seguono si alternano amministratori che hanno dovuto
gestire l’arrivo di persone smarrite
in un paese molto diverso dal loro a
membri delle istituzioni che spiegano
con dati ed esempi come il fenomeno
stia incidendo sulle nostre province e
sulle nostre vite.
Spesso l’arrivo di persone bisognose supera persino la capienza delle
strutture messe a disposizione e gestite per l’emergenza. E in questi casi
diventa tutto ancora più difficile, come
spiega il sindaco di Biella Marco Cavicchioli, convinto che non sia possibile, per una città, respingere chi ha
bisogno solo perchè si è superato un
numero burocratico di assegnazioni.
Dalla serata nella quale il dibattito è
stato condiviso con la cittadinanza
sono passati circa due mesi. Oggi,
come ieri, finite le festività, l’emergenza continua e rimane di disarmante
attualità.
Fabrizio Ceria
segue dalla prima pagina
Accogliere
si può e si deve
Senza paura
Infine, Parigi. E oggi piangiamo 130
morti di una guerra che è la stessa,
ma proprio la stessa, di cui distrattamente raccogliamo informazioni
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