Il Chirone Community News Bollettino 7 | Page 22

L’ordinanza per tutelare ulteriormente le manifestazioni da incidenti inoltre vieta anche la partecipazione di fantini e cavalieri in caso di condanne per maltrattamento o uccisione di animali, coinvolti in spettacoli o manifestazioni vietati, competizioni non autorizzate e scommesse clandestine in cui si evidenzi uso di sostanze stupefacenti o dopanti attraverso controlli a stup campione; il divieto vale anche in caso di positività ad alcol test a campione prima della gara in base alle norme attualmente vigenti.» ed anche questo rimane un tasto dolente perché vede molti’’ atleti’’ restii al sottoporsi a controlli. Poi vi sono le eccezioni: ad esempio nell’agosto del 2016, nella modifica al decreto vediamo che con riferimento all’impiego di equidi nelle corse e rievocazioni a carattere storico folcloristico (palii, giostre, quintane, ecc…) uno dei maggior temi di dibattito negli anni è stato quello dell’uso dei cavalli di razza PSI (Puro Sangue Inglese), in quanto animali estremamente veloci e fragili, troppo per gli impieghi in percorsi cittadini o fr in piste strette dove i rischi di infortuni e cadute si elevano a livelli inaccettabili. Infatti sono stati moltissimi i gravi incidenti registrati in questa manifestazioni, in diversi casi con la conseguente morte dell’animale. Da qui l’impegno delle nostre associazioni nel richiedere almeno il divieto di utilizzo di quella tipologia di cavalli. Chi certifica le suddette caratteristiche del percorso è un tecnico nominato dal MIPAAF o dal CONI. Recentemente siamo venuti a conoscenza che il MIPAAF avrebbe adottato una sua personalissima interpretazione dell’Ordinanza. del In un documento divulgato dalla FIGS Federazione Italiana Giochi Storici viene riportato il contenuto di una e-mail inviata dall’Architetto Walter Baldini, coordinatore responsabile dei tecnici di percorso del MIPAAF, che avrebbe scritto: “il cavallo PSI è escluso dalle manifestazioni equestri nei casi in cui è configurata una competizione di velocità con più cavalli partecipanti e distribuiti in batterie di ca qualificazione, dove si ravvisa uno stress fisico e dove il tracciato è articolato all’interno dei centri abitati, spesso con cambi repentini di direzione. In deroga, i cavalli di PSI possono essere ammessi nei circuiti che in tutto o in parte possono configurarsi con le caratteristiche tecniche e tipologiche di un ippodromo (terreno pianeggiante, curve ben ippod distribuite e larghezza della pista)...”Da ciò verrebbe tratta la conseguenza che dunque giostre e quintane sarebbero escluse dal divieto di uso dei PSI. In pratica, la bizzarra interpretazione di cui sopra poggerebbe sul fatto che l’uso PSI sia da escludere solo in caso di corse di velocità con più cavalli insieme lanciati al galoppo (esempio palio di Siena). Mentre invece può essere ammesso laddove non ci sia competizione diretta (più cavalli in pista contemporaneamente) e laddove le gare non siano di velocità. E secondo i tecnici MIPAAF, giostre e quintane non sarebbero gare di velocità ma solo gare di abilità. Non solo: sempre secondo i tecnici, esse si svolgerebbero su percorsi simili agli ippodromi. In realtà non è così e questo è a nostro avviso un palese tentativo di aggirare il divieto. Sicuro è che l’intento per cui è nato è stato quello di regolamentare delle manifestazioni completamente prive di regole e che ultimamente stavano creando non parecchie discussioni nell’opinione pubblica. C hi di fatto ci si ritrova a doverci avere a che fare tutti i giorni cerca di interpretare al meglio i dettami del decreto sempre nel pieno e maggiore rispetto dei cavalli. 22