L’ordinanza per tutelare ulteriormente le
manifestazioni da incidenti inoltre vieta anche la
partecipazione di fantini e cavalieri in caso di
condanne per maltrattamento o uccisione di
animali, coinvolti in spettacoli o manifestazioni
vietati, competizioni non autorizzate e scommesse
clandestine in cui si evidenzi uso di sostanze
stupefacenti o dopanti attraverso controlli a
stup
campione; il divieto vale anche in caso di positività
ad alcol test a campione prima della gara in base
alle norme attualmente vigenti.» ed anche questo
rimane un tasto dolente perché vede molti’’ atleti’’
restii al sottoporsi a controlli.
Poi vi sono le eccezioni:
ad esempio nell’agosto del 2016, nella modifica al
decreto vediamo che con riferimento all’impiego di
equidi nelle corse e rievocazioni a carattere storico
folcloristico (palii, giostre, quintane, ecc…) uno dei
maggior temi di dibattito negli anni è stato quello
dell’uso dei cavalli di razza PSI (Puro Sangue
Inglese), in quanto animali estremamente veloci e
fragili, troppo per gli impieghi in percorsi cittadini o
fr
in piste strette dove i rischi di infortuni e cadute si
elevano a livelli inaccettabili. Infatti sono stati
moltissimi i gravi incidenti registrati in questa
manifestazioni, in diversi casi con la conseguente
morte dell’animale.
Da qui l’impegno delle nostre associazioni nel
richiedere almeno il divieto di utilizzo di quella
tipologia di cavalli. Chi certifica le suddette
caratteristiche del percorso è un tecnico nominato
dal MIPAAF o dal CONI. Recentemente siamo
venuti a conoscenza che il MIPAAF avrebbe
adottato una sua personalissima interpretazione
dell’Ordinanza.
del
In un documento divulgato dalla FIGS Federazione
Italiana Giochi Storici viene riportato il contenuto di
una e-mail inviata dall’Architetto Walter Baldini,
coordinatore responsabile dei tecnici di percorso
del MIPAAF, che avrebbe scritto: “il cavallo PSI è
escluso dalle manifestazioni equestri nei casi in cui
è configurata una competizione di velocità con più
cavalli partecipanti e distribuiti in batterie di
ca
qualificazione, dove si ravvisa uno stress fisico e
dove il tracciato è articolato all’interno dei centri
abitati, spesso con cambi repentini di direzione. In
deroga, i cavalli di PSI possono essere ammessi nei
circuiti che in tutto o in parte possono configurarsi
con le caratteristiche tecniche e tipologiche di un
ippodromo (terreno pianeggiante, curve ben
ippod
distribuite e larghezza della pista)...”Da ciò
verrebbe tratta la conseguenza che dunque giostre
e quintane sarebbero escluse dal divieto di uso dei
PSI.
In pratica, la bizzarra interpretazione di cui sopra
poggerebbe sul fatto che l’uso PSI sia da escludere
solo in caso di corse di velocità con più cavalli
insieme lanciati al galoppo (esempio palio di Siena).
Mentre invece può essere ammesso laddove non ci
sia competizione diretta (più cavalli in pista
contemporaneamente) e laddove le gare non siano
di velocità. E secondo i tecnici MIPAAF, giostre e
quintane non sarebbero gare di velocità ma solo
gare di abilità. Non solo: sempre secondo i tecnici,
esse si svolgerebbero su percorsi simili agli
ippodromi.
In realtà non è così e questo è a nostro avviso un
palese tentativo di aggirare il divieto.
Sicuro è che l’intento per cui è nato è stato quello di
regolamentare
delle
manifestazioni
completamente prive di regole e che ultimamente
stavano creando non parecchie discussioni
nell’opinione pubblica.
C hi di fatto ci si ritrova a doverci avere a che fare
tutti i giorni cerca di interpretare al meglio i dettami
del decreto sempre nel pieno e maggiore rispetto
dei cavalli.
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