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Cavalli, pali e legislazione… qualcosa non quadra
a cura della Dott.ssa Laura Denti
Con l’estate, in Italia abbiamo un’incremento del
numero dei palii che si svolgono su tutto il territorio
nazionale.
Ma cosa sono i palii e che derivazione storica hanno?
Per palio si intende una gara tra i rioni di una città o tra
territori vicini, in genere disputata con cavalli o altri
animali.
I n Italia questa tradizione che ha radici molto antiche
risalenti al periodo medioevale è molto diffusa, e
annovera parecchie piazze importanti in tutto il
territorio.
Un esempio è Siena che ha ospitato giusto a poco il
palio della madonna di Provenzano all’inizio di Luglio.
M a oltre che essere famosi per la loro tradizione
storica e la loro importanza culturale, ultimamente, o
meglio nell’ultimo ventennio, i palii sono stati
argomento di discussione oltre che nel settore
veterinario anche nel settore legislativo e legale.
Q uesto per quale motivo? Perché molto spesso queste
manifestazioni, dove al centro si trova la figura del
cavallo sono sfociate in vere e proprie mattanze di
animali. Nel palio di Siena ad esempio dal 1970 al 2015
si contano circa 50 cavalli deceduti o soppressi in
seguito alla corsa.
M a non vogliamo entrare in merito a ciò, vogliamo
invece spiegarvi come e da cosa è partita quindi la
volontà di voler normare queste manifestazioni,
rispettando si le tradizioni che rappresentano, ma
soprattutto facendole svolgere in completa sicurezza
per i protagonisti che le rendono uniche: i cavalli.
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Da questa volontà nasce il decreto Martini nel 2009,
che cerca di normare queste manifestazioni mettendo
dei paletti su modi, modalità, svolgimento, partecipanti
e sicurezza delle manifestazioni ippiche al di fuori dei
circuiti regolamentati quali le manifestazioni sportive
ufficiali.
L e discussioni sono sempre nate per una questione di
regole e norme che sono state introdotte con il decreto
per far si che comunque queste manifestazioni si
svolgessero in sicurezza, in primis per il cavallo, per il
cavaliere e non per ultimo per il pubblico.
Ma come sappiamo, e senza far polemica, non tutti ci si
mette d’accordo.
P erché? D’altra parte si parla di sicurezza e tutti
dovrebbero esser volenterosi nel migliorare le cose in
positivo. Invece da subito saltano fuori i primi problemi.
L e associazioni animaliste si rivoltano, queste
manifestazioni non si han da fare, gli organizzatori e gli
storici dall’altra parte continuano a far sentire ancor di
più la loro voce..sta di fatto che le regole imposte dal
decreto Martini non servono a dar pace agli scontri tra
chi è pro manifestazioni e chi invece si batte affinché
questi eventi vengano annullati definitivamente.
È cosi che si è costretti per paciare ulteriormente gli
animi e ad apportare delle ulteriori modifiche al
decreto.
Una viene fatta nel 2011 e l’altra nel 2016, ed è di
questa che vi vogliamo parlare.