IL BRIGANTE ED IL GENTILUOMO Il brigante e il gentiluomo II | Page 8

fare a meno di tornare a pen- sare – mentre scorrevo le pagine, che ha voluto bene- volmente sottoporre al mio vaglio l’amico Antonello Coletta e che riducono a livello del mito la vicenda dell’ultimo principe di Sansevero, facendola, addirittura, interagire con quella del brigante Michele Caruso – a due capolavori della nostra gloriosa letteratura: i Promessi Sposi e Sei personaggi in cerca d’Autore . In verità, alla prima, da non immaginoso cultore del formale documento qual mi ri- trovo ad essere, ebbi quasi un moto di stizza: sia il protagonista, il principe Michele de’ Sangro, che l’antagonista, il brigante Michele Caruso, rappresentavano (e continuano a significare) per me soltanto personaggi della cronaca e del vissuto quotidiano, lambiti in qualche maniera dalla Storia, difficilmente trasportabili dall’ambito della lo- gica nell’alveo della favola. Non mi è dato conoscerne l’Autore, ma il racconto basato fonda- mentalmente sulla retorica dell’analessi, alla fine, se pur fra parecchie remore, mi ha convinto. E mi è piaciuto pensare ed augurarmi col Manzoni che, nonostante tutto, dopo l’eroica fatica dello scrivere co- desta storia si sarebbe pur trovato qualcuno che avrebbe durato la fatica di leggerla ; ed aggiungo: senza meno, ben lucrandone partico- larmente sotto il profilo della conoscenza della psiche umana e dell’am- biente.