IL BRIGANTE ED IL GENTILUOMO Il brigante e il gentiluomo II | Page 48

Era splendida , aveva sentito parlare della figlia di Ugo , ma non poteva aspettarsi di trovare una donna così bella ; si sentì bene , guardandola pensò che avrebbe voluto averla sempre accanto , proteggerla , starle vicino . Pensò che gli sarebbe bastato quello per morire felice , sapere che lei era lì , non staccarsene più , gettarsi tra le sue braccia come un guerriero ferito e stanco , ad attendere l ’ oblio , respirando il suo profumo . Ugo si accorse subito del cambio nel volto , nello sguardo del principe , sentì che qualcosa stava cambiando , guardò compiacente i loro occhi incontrarsi , la figlia socchiudere leggermente le labbra , porgere la mano calda e morbida , imbarazzata , sorridere e poi ridere , lasciarsi andare ascoltando quello che De Sangro aveva da dire , da raccontare . L ’ uomo , ormai , sentiva Michele come un figlio oltre che un amico col quale aveva trascorso notti inobliabili e suggestive a discutere sui misteri della scienza , su come piegare la natura all ’ uomo senza però abusarne , lasciandola viaggiare di pari passo alle nostre vite . Desiderò dal profondo del cuore che quel giovane dagli occhi tristi , quel nobile esiliato sposasse sua figlia . Sognò disperatamente quell ’ amore che vide poi nascere , regalandogli una pace segreta , una calma e una gioia che lo accompagnarono nella vecchiaia fino alla fine dei suoi giorni .
Al mattino il medico lo visitò , parlò , facendo qualche battuta , ormai spenta , Michele rispose a fatica , si mosse con difficoltà . Il dottore lo guardò cercando di nascondere
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