IL BRIGANTE ED IL GENTILUOMO Il brigante e il gentiluomo II | Page 17

luogo, forme concentriche che aleggiano, balenano nelle notti scure dove il cielo sembra voler ingoiare il mondo. Qui, continueranno a vivere! Arriverà l’inverno e poi sarà ancora primavera e ancora e ancora, i campi torneranno verdi, le foglie rivestiranno gli alberi ed i vigneti. A questa terra è concesso di vivere infinite stagioni, a noi ne sono concesse solo poche, pensò. Gli occhi persi contro l’oriz- zonte, in un angolo dove sembrava che il cielo incontrasse la terra e fosse con essa tutt’uno. Elisa era entrata, ma non se n’era accorto. – Michele … – disse con voce tremante, mentre cercava di nascondere quel che provava, e di sorridergli per tranquillizzarlo. Il principe si voltò di scatto e per un istante non vide Elisa, ma una donna mora, una donna alta e bellissima, dai lineamenti affilati e le labbra che sembravano come dise- gnate, sgranò gli occhi e giacque … Le immagini iniziarono a farsi nitide, voci lontane rim- bombavano in una sorta di vuoto che lo circondava, av- volgendolo … La sua mente era tornata indietro, ancora una volta, indietro fino ai giorni di Elisabetta … ─ Non possiamo andare avanti con questa storia … ho sentito delle voci, lo sanno, Michele ti verranno a cercare sarà una rovina ─ Elisabetta era in lacrime, i lunghi capelli neri che le cadevano sulle spalle, parlava in preda all’in- quietudine ed all’agitazione. Michele, accanto a lei pensie- roso, giocherellava con un bottone della giacca cercando di decidere cosa fare. Era evidente che ci voleva un’azione energica, un gesto ardito, sapeva di avere i minuti contati, sapeva che quell’apparato, quel groviglio di voci e bisbiglii si muoveva strisciando come un serpente contro di lui. - 12 -