IL BRIGANTE ED IL GENTILUOMO Il brigante e il gentiluomo II | Page 13

era ampia e sfarzosa , lunghi corridoi bianchi riflettevano lo splendore dei candelieri d ’ oro , la luce scivolava lenta come ad accompagnare l ’ aria calda , pesante della giornata torremaggiorese . Il signore vi arrivò e la percepì troppo grande e vuota , com ’ era vuoto il suo cuore , colpito dai movimenti , dalle decisioni , dalle confabulazioni che si andavano addensando attorno a lui ed alla sua Betta . Un gruppo di contadini stava in fila in attesa degli ordini del padrone del maniero . Ma a Michele , principe di San Severo , poco importava di quegli ossequiosi ed impacciati campagnoli : al momento gli interessava soltanto risolvere le sue faccende . Si sentiva strano e affaticato ; l ’ eco dei suoi passi risuonava nel vasto ambiente carico di avventure trapassate . E la sua mente volava a lei , sempre a lei ; ne sentiva ancora il profumo , le labbra dolci , carnose che aveva assaporato solo qualche giorno prima ; ne vedeva il volto , ripensava alla consistenza dei suoi fianchi , alla pelle morbida , calda sotto alle sue mani … ma d ’ un tratto avvertì un urto : un corpo duro , teso , muscoloso , un corpo sudato e pieno di forza ; era stato un impatto leggero , un colpo di spalla , ma lo aveva quasi fatto cadere . Alzò gli occhi turbato , tornando dai suoi pensieri e vide davanti a sè , stagliarsi sull ’ ammutolita plebaglia un uomo asciutto , dal viso affilato con la barba incolta che lo fissava con occhi magnetici e lo sguardo che penetrava fino al cuore , pronto a sopraffarlo .
L ’ uomo era rimasto immobile , non aveva abbassato lo