IL BRIGANTE ED IL GENTILUOMO Il brigante e il gentiluomo II | Page 10
e che accompagnava sul letto del trapasso il protagonista del racconto,
facendogli susurrare: « Guglielmo, vecchio mio, cosa fai piangi? Piangi
per questo derelitto? Per questo vecchio decrepito, per l’ultimo Principe
di San Severo … Sei un buon amico, e quelle lacrime che nascondi
me le porterò nella tomba, saranno per me gioielli, pegno d’amicizia
da mostrare a Dio ».
Ed ho potuto registrare significativi parallelismi nelle esistenze del
principe di Sansevero e dello Scrittore delle Maschere nude .
Come Pirandello – innamorato appassionatamente della propria
donna, se la vide strappare da un male tremendo, che tuttavia continuò
a mantenerla in un’incosciente esistenza ancor dopo la morte di lui –
anche il de’ Sangro fu segnato da dolori del campo affettivo, diuturni
compagni dell’umana esistenza: la perdita del primo amore e della
prole, che lo resero psicologicamente sterile, quasi indifferente, indotto
a vivere, e non a vegetare, solo per la provvida comparsa di Elisa
Croghan, la Dama forestiera . E come il Siculo volle che si evitasse
ogni fasto per il suo funerale – carro d’infima classe, quello dei poveri.
Nudo. E nessuno m’accompagni, nè parenti nè amici: il carro, il
cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi – anche il Principe rifuggì
da ogni pompa mondana e dispose: Amo essere seppellito senza alcuna
pompa il più modestamente possibile se non potrò avere sepoltura nella
mia Cappella di Napoli allora amerei fosse nel Camposanto di Tor-
remaggiore .
Una postilla per l’antagonista: Michele Caruso, il brigante.