I PIACERI DELLA VITE NUMERO ZERO - DIC 2016 | Page 46

Sembra quasi di essere in un luogo sacro e per Marilena probabilmente lo è davvero . Lo si avverte perché camminando tra quei filari il suo racconto si fa sempre più vivo e appassionato . Del resto quel pezzo di terra , per quanto rappresenti il fulcro della principale area vitivinicola della regione , per Marilena è prima di tutto un pezzo di storia della sua famiglia . All ’ arrivo però rimaniamo colpiti soprattutto dall ’ integrità del luogo . Non c ' è altro che terra , sole , piante e il duro lavoro dell ’ uomo . E poi vedi la perfetta combinazione di questi semplici elementi : quei bellissimi grappoli dorati , maturi , pronti per diventare finalmente vino . Noi non resistiamo e quasi furtivamente spilucchiamo qualche acino . E quei piccoli chicchi d ’ uva bianca ci esplodono sotto il palato in tutta la loro piacevole freschezza e persistente sapidità . E ’ il sapore del pecorino , quello più autentico , quello vero finalmente . Saremmo ormai già appagati , ma decidiamo di prolungare la bella passeggiata seguendo l ’ inesauribile Marilena sino alla sommità di Colle Vecchio , da cui si può godere di una vista mozzafiato sulle bellissime colline picene e sull ’ intera tenuta . Resteremmo l ’ intera giornata a camminare in quei luoghi ascoltando racconti e aneddoti di Marilena , ma altri impegni purtroppo ci costringono a rientrare . Tornati in azienda , l ’ ospitalità della padrona di casa ritorna dominante . A dire il vero senza troppo insistere , lo ammettiamo , Marilena ci convince a restare ancora un po ’ per un piccolo spuntino e un buon calice in compagnia . Abbiamo tempo per un unico fugace assaggio . A quel punto siamo proprio noi ad insistere per degustare direttamente il “ Guido Cocci Grifoni ”, il Pecorino per eccellenza . Parliamo di un vino maturato inox su fecce nobili per 550 giorni con affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi . Un vino di carattere , consistente , dal color oro intenso e brillante , che al naso si manifesta amalgamando perfettamente fresche note di frutta matura insieme a note agrumate e floreali . Al palato poi rivela schiettamente tutta la mineralità del territorio e la piacevolissima nota salmastra dovuta alla brezza del vicino mare adriatico . L ' impatto in bocca è di quelli che non dimentichi . Ma ciò che più ci sorprende è come nel bicchiere ritroviamo quegli stessi sapori e quelle identiche sensazioni provate poco prima masticando gli acini “ rubati ” direttamente dalla pianta . E così andando esauriamo velocemente la bottiglia e siamo davvero costretti ad andare via . Ma la persistenza di quel pecorino ci accompagnerà per grande parte del nostro viaggio di ritorno . ■
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