I PIACERI DELLA VITE NUMERO UNO - FEB 2017 | Page 94

Massimo Bottura chef pluristellato dell ’ Osteria Francescana di Modena in una scena della serie “ The chef table ”
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zione , sono solo l ’ olfatto , il gusto e la vista . Puro culto dell ’ artigianalità al servizio del sakè . Il filmato di Erik Shirai è una sorta di Grande Fratello che mostra le vicende di una dozzina di dipendenti che lasciano le loro famiglie , da ottobre ad aprile , per andare a vivere insieme nel laboratorio , lavorando dalle cinque del mattino fino a notte tarda alla ricerca della qualità estrema . 94 minuti davvero coinvolgenti e affascinanti anche per la maniera in cui sono girati : le riprese interne e le storie degli operai fanno da controcanto a fantastiche esterne nell ’ inverno giapponese , una fotografia malinconica degna delle migliori xilografie di Hokusai . Questa , oltre che una meravigliosa opera cinematografica , vuole essere anche una denuncia dell ’ attuale deriva giapponese che sta omologando cultura e tradizioni , rischiando di farle rapidamente scomparire . Dopo tanto bere sintonizziamoci ora sul food . In questo caso la produzione più ambiziosa del catalogo è senza dubbio “ The Chef ’ s Table ”, una serie di due stagioni , per
ble ”, una serie di due stagioni , per un totale di 12 puntate . Ogni episodio racconta la storia , le ricette e la filosofia in cucina , di uno chef di fama internazionale . Parliamo di gente del calibro di Massimo Bottura ( Osteria Francescana , Modena , Italia ), Dan Barber ( Blue Hill Restaurant , Stone Barns e New York , USA ), Francis Mallmann ( El Restaurante Patagonia , Buenos Aires , Argentina ), Niki Nakayama ( N / Naka Restaurant , Los Angeles , USA ), Ben Shewry ( Attica , Melbourne , Australia ) e Magnus Nilsson ( Fäviken , Järpen , Svezia ). Ricercato ed esteticamente curatissimo , su alcune puntate perde forse un po ’ di ritmo , non tanto per colpa della regia , quanto per la personalità dei protagonisti , che attirano tutta la scena su di sé . Assolutamente da non perdere è la puntata dedicata al “ nostro ” Massimo Bottura , impegnato nella preparazione di un classico modenese : il “ tortellino ”. Solo un ultimo consiglio : non guardateli a frigorifero vuoto . Dopo viene fame . ■
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