I PIACERI DELLA VITE NUMERO UNO - FEB 2017 | Page 47

Queste parole , recitate quasi in coro da Alessandro , Gian Carlo , Davide , Sergio e Marco , riassumono il desiderio di infanzia di un gruppo di amici , di far rivivere la produzione dell ’ Erbaluce Passito , vino autoctono del Canavese in Piemonte . Questa storia è ambientata a Settimo Rottaro , in provincia di Torino , tra le colline dell ' Anfiteatro morenico di Ivrea , zona in cui questo vitigno , ha trovato la sua massima espressione qualitativa . Era il quaternario quando l ’ immenso ghiacciaio Balteo , discendendo dalla vicina Valle d ’ Aosta e portando con sé limo , rocce e detriti , plasmava la barriera collinare denominata “ Serra ”. Ed è proprio su queste ricche pendici che oggi sorgono i vigneti di erbaluce , che traggono la loro specificità e unicità proprio dalla particolare composizione del terreno così formatosi .
E poi sullo sfondo c ’ è il lago di Viverone , la cui placida presenza caratterizza in maniera importante le fasi della vendemmia , influenzando temperatura e umidità a cui è sottoposta l ’ uva . Il fresco della notte ha effetti sorprendenti sui profumi dei futuri vini , mentre le nebbie mattutine avvolgono e proteggono i grappoli per poi dileguarsi , permettendo al sole di infondergli la giusta dolcezza . Questo è il contesto in cui ha sede La Masera , l ’ azienda nata dalla tenacia di quel determinato e lungimirante gruppo di amici di cui vi parlavamo pocanzi . Questa realtà rappresenta la realizzazione di quel sogno , che tutti loro avevano immaginato da bambini : poter produrre un giorno l ’ Erbaluce Passito , quel vino “ magico ” di cui , nelle sere d ’ autunno , parlavano con i loro nonni e genitori .
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