I PIACERI DELLA VITE NUMERO 5 - DICEMBRE 2017 | Page 72

In alcune zone, infatti, si può parlare a ragion veduta di viticoltura eroica, non solo per le elevate quote raggiun- te dagli appezzamenti vitati, ma anche per tutta una serie di problematiche legate al trovarsi circondati dalla fit- ta boscaglia. A cominciare dalla nutri- ta presenza di animali selvatici, come volpi e, soprattutto, cinghiali che, affa- mati dai numerosi incendi estivi, sem- pre più di frequente scendono dalla montagne per trovare nutrimento dai grappoli; e poi ci sono tutta una serie di difficoltà nel coltivare i vigneti dovu- te, in primis, alle elevate pendenze, ma anche alla semplice scarsità d’ac- qua che, negli appezzamenti più inter- ni, deve essere spesso approvvigiona- ta tramite autobotti. Ci troviamo di fronte a una natura ma- estosa e forte, ma mai troppo gentile e clemente; rispetto a tante altre zone jjjjjj vinicole in cui è stato l’uomo a model- lare il paesaggio, in questo caso sem- bra che sia stata la natura ad avere la meglio sul vignaiolo che, alla fine, è riuscito a strappare ad essa solo quel po’ che ha potuto. E i vini di que- ste zone sono un po’ come quei boschi che avvolgono i vigneti, così cupi, intri- cati e selvaggi e che lasciano questa sensazione di struggente malinconia, fatta di colori cangianti e di lunghi silenzi; sono vini molto complessi da realizzare, ma che poi, dopo un lungo lavoro, diventano simili a carezze date da mani rugose, così soffici e generosi ma, allo stesso tempo, tanto forti e po- tenti. Del resto questi boschi raccon- tano così bene la vera essenza del Cesanese, tanto da legarsi indissolu- bilmente anche al suo stesso nome: da queste parti, infatti, la viticoltura sembra risalire a periodi antecedenti kkkk I vini di queste zone sono simili a carezze date da mani rugose: così soffici e generosi ma, allo stesso tempo, tanto forti e potenti... 72 63