I PIACERI DELLA VITE NUMERO 5 - DICEMBRE 2017 | Page 71
In mezzo all’apparente disordine della natura,
i filari di Cesanese catturano gli occhi
con una propria ordinata geometria,
che fa apprezzare ancor di più il lavoro
di questi umili vignaioli di montagna.
E’ il caso ad esempio di Piglio e della
vicina Serrone, due pittoreschi borghi
ubicati alle pendici del Monte Scalam-
bra, caratterizzati dal classico siste-
ma urbanistico medioevale, con vicoli
stretti e ripide scalinate che salgono
verso il castello: un puzzle di case di
pietra, dove l’inverno profuma delle
braci dei camini accesi. Atmosfere an-
tiche, che sembrano invocare proprio
un vino forte come il Cesanese.
Poco più a nord, entrando in provin-
cia di Roma, si trova invece Affile, un
minuscolo paesino di 1500 abitanti
fondato in epoche anteriori alla ro-
manizzazione del territorio: da secoli
sovrasta la valle dell’Aniene dall’alto
dei suoi abbondanti 600 metri di quota,
ma oggi si fa apprezzare soprattut-
to per la sua tranquillità, nascosta dai
maestosi e selvaggi monti da cui
è circondato. Pochi chilometri più ad
ovest, arroccato sulla sommità del
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Monte Celeste, si raggiunge il borgo di
Olevano Romano: anch’esso centro
di origini preromaniche, rivela un'ar-
cheologia monumentale di rilievo, tut-
ta racchiusa dai resti della cinta mu-
raria in opera poligonale realizzata in
grossi blocchi rozzamente squadrati
di pietra locale.
Spostandosi per questi luoghi in pie-
no novembre, lo scenario più tipico
che si può incontrare è quello di un
paesaggio boschivo carico di colori che
spaziano dal verde cupo ad un ruggine
tipicamente autunnale, dove il silenzio
è interrotto soltanto dal dolce crepitio
dei passi sulle foglie cadute. Le vigne
molto spesso si trovano immerse pro-
prio in questi boschi: in mezzo all’ap-
parente disordine della natura, i filari
di cesanese catturano gli occhi con
una propria ordinata geometria, che
fa apprezzare ancor di più il lavoro di
questi umili vignaioli di montagna.
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