I PIACERI DELLA VITE NUMERO 4 - SETTEMBRE 2017 | Page 81
IL GIOIELLIERE: anche questa è una ca-
tegoria relativamente giovane.
“ Il Gioielliere ” ha una azienda moderna
e dinamica, è estremamente profes-
sionale, anche se non ha il carisma
del “ Vignaiolo ” e neppure il sangue blu
del collega
“ Blasonato ”.
Fa ottimi vini
ma
lavora
molto bene
anche fuori
dalla canti-
na. E così fi-
nisce per im-
porsi prepo-
tentemente
sul mercato.
Di base è
un bravo im-
p r e n di to re ,
che conosce i
mercati, che
sa gestire le
dinamiche dei prezzi, che fonde una
grande capacità manageriale ad un
ottimo marketing. Non impone mode
o modelli al suo cliente, ma sa comun-
que offrirgli un’adeguata suggestione.
Non racconta i suoi vini attraverso
storie e tradizioni locali, con le quali
spesso non ha un legame troppo pro-
fondo, ma li propone semplicemente
come oggetti intriganti e preziosi. Pone
infatti i suoi prodotti in cornice, come
costose opere d’arte.
E per veicolare l’esclusività del suo
prodotto sceglie un packaging ricerca-
to e curato nei minimi
dettagli, con etichet-
te che sfoggiano
un design moderno e
mai banale ed ele-
ganti bottiglie che
spesso
ricordano
quelle di un profumo.
Quasi dei prodotti
di gioielleria, il cui
acquisto non lascerà
delusi coloro che ri-
tengono che, oltre al
palato, anche l’occhio
debba sempre avere
la sua parte.
88
L’INDUSTRIALE: è il grande imprendito-
re prestato all’enologia. Produce milioni
di bottiglie, anche di buona qualità, ma
sarebbe stato altrettanto bravo anche
se avesse voluto cimentarsi nel produr-
re smartphone. Non che la passione per
il vino gli manchi, ma so-
prattutto possiede quelle
qualità manageriali di ba-
se che spesso mancano
a molte delle catego-
rie precedenti e che lo
rendono competitivo sul
mercato anche nelle an-
nate storte o in quei mo-
menti di crisi economica
globale che ammazzereb-
bero tanti altri piccoli col-
leghi. Non ha particolari
legami con un territorio
specifico, anzi, spesso fi-
nisce per coinvolgere nel
suo progetto aree pro-
duttive di tutta Italia, pro-
ponendo sugli scaffali (soprattutto della
GDO) diverse Denominazioni e svariate
etichette. Per scelta la sua filosofia
produttiva non ricerca l’artigianalità né,
tantomeno, l’esclusività, bensì è orien-
tata verso l’obiettivo di arrivare ovun-
que e a chiunque. Per questo produce
quantitativi davvero enormi, cercando
però di contenere costi e ricarichi. Del
resto per lui il vino è un piccolo piacere
quotidiano da condividere sulla tavola
di ogni consumatore: un patrimonio
comune che deve sempre rimanere
alla portata di tutti. ■
81