I PIACERI DELLA VITE NUMERO 4 - SETTEMBRE 2017 | Page 77
“diritto di tappo”, si finisce sempre
per perdersi tra tante altre vecchie
questioni ancora aperte ed irrisolte:
più di qualcuno ha infatti sollevato
interrogativi di ancor più difficile
soluzione. Ve ne riportiamo giusto
qualcuno:
“Chi decide quale debba essere il
giusto ricarico sul costo dei vini?”.
Oppure: “Se è lecito portarsi il vino
da casa, può valere lo stesso princi-
pio anche per l’acqua, la birra, l’olio
evo e magari anche alcuni cibi?”.
E poi ancora: “Di chi è la responsabi-
lità se un cliente avverte un malore
causato dal consumo del proprio
vino in un pubblico esercizio?”.
Lasciamo a voi le ardue sentenze…
Quello che invece ci preme di se-
gnalarvi sono quei ristoratori che,
non solo hanno deciso di tollerare
quei commensali portano a tavola i
propri vini, ma ne hanno addirittura
sposato l’usanza, facendone un ser -
84
vizio aggiuntivo che è diventato
subito il punto di forza del locale:
attraverso lo slogan “BYOB - Bring
your own bottle”, il cliente viene
incentivato a portare le proprie bot-
tiglie di vino, sulle quali molte vol-
te sono stati anche banditi quei
fastidiosi o necessari (dipende dai
punti di vista) ricarichi sul servizio.
Un risparmio tale che in alcuni ca-
si può diventare un vero e proprio
“tesoretto”, che poi i clienti magari
finiscono per reinvestire sul menù,
senza più lesinare sulle portate o
badare troppo ai prezzi. Fatto che
va grossomodo a controbilanciare
quel mancato guadagno sul ricarico
dei vini. Oltretutto questo ci sembra
un modo intelligente e pratico per
attirare nel proprio locale nuovi
clienti, specie tra quei gruppi di
enoappassionati che amano riunirsi
per assaggiare insieme le “chicche”
della propria cantina. ■
77