I PIACERI DELLA VITE NUMERO 4 - SETTEMBRE 2017 | Page 50

Cascina I Carpini, non solo “orange”... O vviamente la produzione di Cascina I Carpini non si limita all’incredibile “ orange ” descritto in precedenza. Anzi, la gamma aziendale si presenta davvero molto variegata e completa. In essa, il comun denominatore è la fermen- tazione spontanea di soli vitigni autoctoni, quasi tutti vinificati in purezza e solo in determinate annate. La gamma si apre con le suadenti bollicine del “ Chiaror del Masso ”, Brut ottenuto da uve mature di timorasso provenienti dal cru Maddalena . Il timorasso è anche il protagonista assoluto di una strepitosa riserva: il “ Brezza d’estate 2012”, che abbiamo degustato insieme al “ Timox”, è un altro vino che vi consigliamo caldamente. Rispetto al fratello “minore” però, cambia la vigna, che è radicata su un terreno più chiaro e alcalino, e cambia anche il grado di maturazione delle uve, che vengono raccolte più tardivamente, fermentate in acciaio e affinate in bottiglia dopo circa tre anni dalla vendemmia...ma la filosofia produttiva resta la stessa. Nella riserva ritroviamo infatti tutti i sapori del “Timox” ma forse ancor più esal- tati (ed esaltanti!), tra l’altro supportati da una freschezza davvero sorprendente per un duemiladodici. Ulteriore conferma dell’estre- ma longevità di questo tipo di vini. Grande attenzione però, è riposta anche sui vitigni autoctoni a bacca rossa, con l’autoctona barbera del “ Fine del Mondo 2007” su tutti. Ma la vera “chicca” è il “ Terre D’Ombra 2012” , una fantastica interpretazione di Paolo Carlo Ghislandi della rara varietà “ Albarossa ”. L’albarossa è il figlio naturale di “papà” Nebbiolo e “mamma” Barbera. Nato nel 1938 dalla geniale intuizione del Prof. G. Dalmasso, questo interessante incrocio è stato legittimato solo nel 2001 con il riconoscimento da parte del “ Centro di studio per il Miglioramento genetico e la Biologia della Vite ” come vitigno idoneo alla coltivazione per il Piemonte. Anche questo è un prodotto intrigante e piacevolissimo, che vi segnaliamo per le intense note di ciliegia sotto spirito e il finale di cioccolato fondente. Nell’ampia gamma però trovano spazio anche i vitigni internazionali con il cabernet sauvi- gnon del “ Roccolo dei Carpini ” (prodotto soltanto nell’annata 2011) e una grappa artigianale di Timorasso, la “ Cinquantagradi ”, ottenuta utilizzando un antico alambicco in rame. Tuttavia, è interessante sottolineare come alcuni tra i vari prodotti che vi abbiamo voluto segnalare sono ancora solo in fase di affinamento, in quanto, per dichiarata filosofia azien- dale, l’ultima parola per la commercializzazione viene lasciata al tempo, unico deputato a decidere il momento giusto per immissione sul mercato. Del resto l’artigianalità è il vero marchio di “fabbrica”, passateci il termine, di un azienda, per scelta, agli antipodi di qualsiasi procedimento industriale. ■ 50