I PIACERI DELLA VITE NUMERO 4 - SETTEMBRE 2017 | Page 13

SPECIALE VENDEMMIA 2017 “Quel che é rimasto sulle piante era di ottima qualità, altrimenti quest'anno avremmo finito per poter non imbottigliare..." (Niccolò Marino) dotati di impianto di irrigazione aveva- no laghetti o invasi pressoché asciutti) di somministrare acqua, è riuscito co- munque a mitigare gli effetti negativi della stagione. Non vedo comunque questa pratica come una forzatura, al- meno per quest’anno ma aiuto alla pianta, necessario per fornirle un ele- mento indispensabile che è venuto totalmente a mancare, almeno in alcu- ne zone d'Italia. Sto notando però che al sud Italia, dove la cultura dell’acqua è fortemente radicata nei viticultori (spesso “irrigano anche quando piove” per essere tranquilli che l’uva non si asciughi troppo!) e dove le disponibili- tà idriche sono più consistenti (spesso le aziende dispongono di pozzi molto profondi da dove attingono acqua), la situazione sembra essere più in line- a con le stagioni cosiddette normali. Qui le maturazioni seguono un decor- so, anche se sempre un po’ anticipato, piuttosto regolare, basti pensare che 10 non hanno avuto la possibilità di irri- gare oggi si trovano con uve disidrata- te, grado zuccherino alto e costrette a vendemmiare anticipatamente con rese in cantina piuttosto basse. Tutta- via confido nella capacità della vite di adattarsi alle situazioni di stress e cre- do che potremo avere una risposta qualitativa importante. Queste, alme- no, sono le mie esperienze sul campo avute fin ora…” Una preziosa testimo- nianza, quella di Massimi Bartolini, che nell’insieme ci fornisce già diverse chiavi di lettura, utili per meglio com- prendere la situazione in generale nel quale affronteremo i vari areali e le singole realtà. Il nostro “Giro d’Italia delle vendem- mie” parte però dall’estremo sud della penisola: la Sicilia. Questa è un isola climaticamente molto particol are, per- ché risente più di qualsiasi altra zona di produzione italiana dell’influenza del continente africano. Piogge scarse e caldo torrido non sono certo una no- vità da queste parti. Ma a confermarci l’eccezionalità di questa annata anche qui, in particolare dalle parti di Cam- poreale (PA) è Niccolò Marino, che verso fine agosto, davanti ad una buona tazzina di caffè, ci raccontava: “La vendemmia qui da noi é stata cla- morosamente anticipata. Negli anni scorsi iniziava puntualmente i primi di settembre, mentre quest'anno al 5 di agosto era già terminata. Quindi, prati- camente un mese prima. Per quanto le nostre piante siano abi- tuate a temperature elevate e siccità, le condizioni estreme di quest'anno hanno davvero messo a dura prova le aziende della nostra zona. I raccolti, a causa della disidratazione degli acini, sono stati in quantità inferiori di alme- no il 30% rispetto al passato, con pun- te, per alcuni vigneti, di - 50% e addi- rittura - 70%. Quel che é rimasto sulle piante – conclude - fortunatamente era di ottima qualità, altrimenti que- st'anno avremmo finito per poter non imbottigliare... " Ben altra situazione è l’Etna, che come si sa è una zona che, per caratteri- 13