I PIACERI DELLA VITE - NUMERO 2 - APRILE 2017 | Page 90
Come nasce la figura del Ma î tre?
E’ possibile collocare la nascita della
figura del Maître, intesa in senso mo-
derno, a cavallo tra
la fine dell'800 e
l'inizio del '900,
associandola
alla storia per-
sonale di un
uomo diven-
tato in segui-
to leggenda
ed emblema
dell'ospitalità
di lusso. Stia-
mo parlando
di César Ritz
(ritratto nella
foto a lato). Fu
proprio il fonda-
tore della nota
catena di hotel a
modernizzare l'orga-
nizzazione delle attività
alberghiere e a creare una vera gerar-
chia per il personale di servizio dei ri-
storanti, che comprendeva ben 15 qua-
lifiche professionali (ancora oggi in
uso), a capo delle quali compariva pro-
prio il Maître d'hôtel. Andando ancora
nel passato del tempo si possono rin-
tracciare diverse figure che in passato
ricoprivano un ruolo simile a quello del
Maître, che possiamo considerare pre-
cursori della moderna professio-
ne. Durante il periodo medievale e suc-
cessivamente durante il Rinascimento,
con il termine "Scalco" ci si riferiva ad
un particolare tipo di servo che aveva lo
specifico compito di tagliare le carni
durante i banchetti e di servirle ai si-
gnori commensali già sporzionate; que-
sto lavoro era necessario poiché all'epo-
ca non era ancora stato introdotto l'uso
della forchetta, che farà la sua compar-
sa solo alla fine del 1400. La figura
dello Scalco si evolve successivamente
in quella del maggiordomo e, più tardi,
in quella di direttore di mensa. Precur-
sore della figura del Maître, inoltre, può
essere considerato anche il Ciambella-
no di corte, persona che prestava servi-
zio alla corte di re e signori, occupando-
si degli appartamenti del sovrano ma
anche dell'organizzazione della cucina.
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accompagna al tavolo, li fa accomo-
dare e consegna loro menù e carta
dei vini. Ovviamente dovrà dare con-
sigli sulla scelta dei piatti e suggeri-
sce le pietanze del giorno, per cui
dovrà essere molto informato al ri-
guardo e soprattutto essere in grado
di illustrare le proposte dello chef nel
modo più efficace; da lì prenderà la
comanda che trasferirà alla cucina.
Il Maître deve conoscere perfetta-
mente il funzionamento del servizio
in sala, ma deve anche essere sem-
pre attento a cogliere ogni minimo
dettaglio e correggerlo quando ne-
cessario. Un bravo Maître sa antici-
pare e gestire gli imprevisti, sa pren-
dersi cura degli ospiti dal loro arrivo
alla loro partenza, sa soddisfare
domande o esigenze particolari e nel
frattempo controlla il lavoro dei
camerieri; durante il servizio passa
spesso tra i tavoli per raccogliere
commenti, richieste ed eventualmen-
te complimenti, per assicurarsi in-
somma che il cliente sia pienamente
soddisfatto. Egli effettua anche la
finitura dei piatti e si occupa a volte
della loro presentazione e deve esse-
re in grado di esibirsi nella prepara-
zione di piatti alla lampada diretta-
mente al tavolo dei clienti, pertanto
padroneggiando bene la tecnica
flambé.
Solitamente il Maître si distingue dai
camerieri e dal resto del personale
per il suo abbigliamento elegante.
Alle fine del 1800 la divisa di questa
figura professionale era il frac, in-
dossato durante banchetti ufficiali e
nei locali di prestigio; successiva-
mente la divisa tradizionale divenne
lo smoking.
Essendo costantemente a contatto
con il pubblico, il Maître deve avere
modi cortesi, diplomazia e buona ca-
pacità comunicativa, deve trasmette-
re un'immagine positiva della strut-
tura e valorizzare i piatti e il servizio.