I PIACERI DELLA VITE - NUMERO 2 - APRILE 2017 | Page 87

considerato accettabile per disdire la prenotazione di un tavolo? Un giorno? Un’ora? O meno? Di certo si aprirebbe una discussione infinita, perché ognuno riterrebbe legittimo il suo operato, senza però conside- rare fin dove possa arrivare il lecito diritto del ristoratore, sia di chiede- re i dati personali del potenziale cliente, sia di accertarsi della sua identità. Ogni ristoratore potrebbe in effetti tutelarsi seguendo la stra- tegia più semplice: non accettare prenotazioni. Ma otterrebbe van- taggi? Di certo si tutelerebbe senza correre rischi di occupare tavoli a vuoto, ma otterrebbe svantaggi da clienti che, specie se in comitiva, non trovando con certezza il posto, finirebbero per ripiegare altrove. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di esigere un acconto con carta di credito che, in effetti, po- trebbe eliminare la tentazione di non presentarsi all’ultimo minuto, creando però difficoltà nella gestio- ne del servizio, con evidenti svan- taggi legati alla diffidenza che si ha nel dover lasciare il proprio numero di carta di credito, che poi non tutti abitualmente usano. L’ultima via possibile e praticabile potrebbe es- sere quella di fissare una penale, ma in questo caso occorrerebbe una normativa che a tutt’oggi il nostro legislatore, ma neanche quello di altri paesi, sembra pren- dere nella dovuta considerazione. Fermo restando che poi in Italia, pur in presenza di norme, lo sport na- zionale è per molti quello di aggira- re le leggi, trovando gli inganni. ■ Fonte: Testata giornalistica: “Check List - Spunti e consigli per la ristorazione professionale”. Riproduzione autorizzata. 87