I PIACERI DELLA VITE - NUMERO 2 - APRILE 2017 | Page 27

una cantina relativamente giovane . Marisa Cuomo e suo marito infatti iniziano a produrre solo nel 1980 . Una storia che si ripete , se vogliamo , fatta di persone giovani che assorbono l ’ antica sapienza dei loro avi e la reinterpretano in chiave moderna per produrre grandi vini . Le uve con cui Marisa Cuomo assembla i suoi gioielli sono i classici frutti più pregiati della costiera : in primis c ’ è il Piedirosso ( che qui chiamano il Per ‘ e Palummo ), poi il Fenile , il Ginestra , il Ripoli , il Biancolella , oltre a Falanghina e ad Aglianico . Ci è impossibile resistere al celebre Furore Bianco “ Fiorduva ”, blend di Fenile 30 %, Ginestra 30 %, Ripoli 40 %, ottenuto da viti che hanno in media 80 anni , dalla resa bassissima . Una vendemmia tardiva , con l ’ uva che viene portata faticosamente a spalla in cantina e poi sottoposta ad una pressatura soffice . A seguire c ’ è l ’ acciaio e un assaggio di barriques per 6 mesi . Ultimo step ovviamente in bottiglia , dove il Fiorduva pazienta per almeno 10 mesi prima di poter essere stappato . Questo è un bianco che ti sorprende : avverti sfumature di ginestra , di zafferano , di frutta secca , tutte cose che non ti aspetti , insieme ad una freschezza unica . In bocca poi colpiscono le spezie , delicate ma presenti , e la grande eleganza . Insomma eravamo partiti assetati e vogliosi di un bianco che ci liberasse dalla fatica e abbiamo trovato un vino elaborato , pieno di sorprese e che ci lascia a meditare . Questo è il vino perfetto per regalarsi una spremuta di costiera , guardando il mare , possibilmente in silenzio , e perdersi nei colori del tramonto . E se qui il tempo sembra fermarsi , mentre l ’ anima e gli occhi si stanno rimpinzando di sfumature indescrivibili a parole , lo stomaco invece inizia a reclamare , ricordandoci che è ormai ora di cena . Riscendiamo così da Furore con un occhio alla strada e l ’ altro al mare , che nel frattempo da turchese diventa sempre più rosso . Faticosamente , tornante dopo tornante , arriviamo a Praiano . In linea d ’ aria sarebbe a meno di un km , ma qui è così , ogni cosa te la lllll devi sudare . La nostra destinazione è la Trattoria “ da Armandino ”. Si passa dalle altezze di Furore fino ad un fiordo sotto il livello della strada , dove Armandino , vecchio pescatore autoctono , dispensa tra i tavoli quella napoletanità cordiale e nobile che fa simpatia , rende allegri e ben dispone ad una luculliana cena servita praticamente sulla scogliera .
25 27