la battaglia per Assuan climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 55
Il vo lume delle detonazioni era misurabile in Kilotoni, non in
Megatoni, tuttavia data l’altissima densità di popolazione per
chilometro quadro nella repubblica del Gange, l’attacco comportò
un numero apocalittico di morti!. Il paese era stato stroncato, era
stata chirurgicamente lobotomizzata la volontà e le capacità delle
forze di terra e dell’aria, di dare battaglia!. Solo la Marina Militare
del Gange s’era salvata, in quanto l’ampia maggioranza dei suoi
mezzi erano in navigaz ione nell’oceano indiano, oppure dispiegati di
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fronte al Bangladesh. C’era il caos nella rovine fumanti della ex
repubblica del Gange, gli alti ufficiali della marina indiana non
sapevano se contro-attaccare per vendicare i raid nemici, oppure
tornare in patria per soccorrere i superstiti.
L’impero gengiskano rilasciò un laconico comunicato, in cui
ebbe a motivare il suo attacco: l’ingiusta guerra monetaria delle
rupia allo youan. La sleale concorrenza sibillina che le aziende della
repubblica del Gange perpetravano delocalizzando con la sola logica
ideologica di danneggiare il sacrosanto diritto alla prosperità del
popolo gengiskano, nonché la sleale concorrenza sui mercat i del
mondo, erano le ragioni dell’attacco!.
L’impero rakistano rilasciò uno stringato comunicato politico, in
cui affermava che l’attacco alla repubblica del Gange era la giusta
punizione per le abominevoli vio lenze perpetrate dagli indiani, ai
danni dei fratelli musulmani del Bangladesh.
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Nel deserto egiziano, presso una statale, ai margini della strada
giaceva il cadavere di Amjad che era riuscito a raggiungere una
strada asfaltata egiziana, ma non aveva trovato mezzi che ebbero a