la battaglia per Assuan climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 49
Le colonne migratorie iniz ialmente dovevano percorrere il
tragitto a piedi dal Sudan, tuttavia tutte le colonne erano partite
contemporaneamente per cui una volta raggiunto l’Egitto, i subsahariani si servirono d’ogni mezzo logistico e via di comunicazione
egiziana, per affluire più rapidamente a nord. Incluso il Nilo, fu
sfruttato con barche, traghetti, chiatte, per risalire più velocemente
verso Nord, affiancandosi alla forza armata degli irregolari subsahariani e realizzare l’assimilazione dell’Egitto, per pulizia etnica!.
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Finalmente dopo tante miserie, tante sconfitte, tanti morti, il
fato era girato in favore dei sub-sahariani!, che potevano giocarsela
alla pari, contro gli Egiziani, per l’acquisizione di un briciolo di
futuro!. Il morale dei rivoltosi era alle stelle, galvanizzati dalle
vittorie, dilagavano in Egitto, sembrando inarrestabili!.
Le linee logistiche dell’esercito egiziano non furono tranciate
completamente, tuttavia le supplies erano insufficienti rispetto ai
reali fabbisogni tattici. L’attacco agli aeroporti civili e militari,
comportò la gruvierizzazione delle piste, interdendone l’uso con
ruspe egiziane, confiscate ad hoc dai sub-sahariani!.
La situazione era ragionevolmente chiara al centro di comando
e controllo egiziano, grazie alle comunicazioni satellitari ed i
generatori d’emergenza nei vari comandi sparsi per il paese.
Tuttavia, nella battaglia di Assuan che durò un giorno intero sul
fronte del Sud, quasi l’intera massa di tank, blindi, camion, andò
distrutta, lasciando la fanteria appiedata in mezzo al deserto, con
scarse capacità di movimento (trasferimento e manovra o soccorso
ai centri abitati lungo il Nilo).
Per cui, le divisioni egizie che avevano subito seri danni e che
ancora avevano qualche mezzo di trasporto, tentarono un