la battaglia per Assuan climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 48

Capitolo 9 : Il delirio dell ’ ottavo giorno .
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Ci volle poco tempo a far dilagare il panico a macchia di leopardo , per le metropoli egiziane densamente popolate , incluso la capitale il Cairo . Le armate sub-sahariane erano sbucate fuori all ’ improvviso dal deserto , prendendo alla sprovvista il fianco sinistro egiziano .
Tranciarono reti di telecomunicazione , centrali elettriche , stock petroliferi , danneggiarono aeroporti , affondarono navi nel canale , saccheggiarono supermercati ed armerie locali , misero mine nelle strada e soprattutto conquistarono basi militari dove erano stoccate armi e munizioni egiziane , di cui conoscevano esattamente le postazioni !.
La polizia non poteva fare gran cosa , se non saltare per aria con le proprie volanti e blindi leggeri che cercavano d ’ opporsi agli irregolari sub-sahariani . Il porto d ’ armi non era molto diffuso in Egitto e nullo fu il contributo che i privati cittadini , poterono dare per opporsi a queste bande di predoni , che erano la testa di ponte avanzata , di un ’ invasione che stava risalendo rapidamente da Sud verso Nord . Modesto fu anche il contributo della criminalità organizzata egiziana , che dotata d ’ armi leggere , poco poteva contro mitragliatrici pesanti , BPM e tank nemici , nelle improvvisate barricate a difesa della popolazione .
La distribuzione d ’ armi leggere ai cittadini egiziani non era possibile in quanto i depositi di riserva erano storicamente collocati ad Ovest ( nel dominio sub-sahariano ) per retaggi contro le guerre ad Israele oppure lungo il Nilo ( area di sbarco di altri sub-sahariani con barchini ).