la battaglia per Assuan climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 43
L’addetto “Techno” passava e lanciava in aria i droni che
s’attivavano istantaneamente e restavano sospesi in aria. Dal
tablet, l’addetto “Techno” doppio tappava sul tablet l’app prodotta
dai gengiskani che configurava in automatico le silenziose mine
vaganti, comunicando in WiFi criptato la loro destinazione,
sfruttando i segnali del GPS gengiskano. I picco li robottini
immediatamente s’attivavano e partivano con un ovattato ronzio,
verso i propri obiettivi.
Asad osservava estasiato questi strani oggetti, erano relat ivamente
piccoli, di plastica scura, si libravano silenziosi nell’aria e poi
sparivano magicamente nella notte. I bianchi avevano molta
tecnologia, ma i gialli gengiskani non erano da meno!. Con questi
oggetti tecnologici che permettevano di danneggiare i tank egiziani,
la lotta non era più impari per i sub-sahariani!.
I gengiskani avevano davvero a cuore le sorti del popolo subsahariano, altrimenti non avrebbero mai regalato queste armi così
potenti, in larghissima quantità ai popoli sub-sahariani e senza
imporre loro alcuna colonizzazione!. Anzi, i gengiskani stimo lavano i
sub-sahariani a forgiare il proprio destino, imponendo una diversa
spartizione dell’acqua, dei denari, del petrolio e gas, dell’Africa del
nordest ai più bisognosi del centro africa!.
Il guzzler di Amjad aveva i motori spenti, quasi tutto
l’equipaggiamento interno dell’M1 Abrams era offline mancando la
corrente elettrica. Era necessario tenere tutto spento, perché il
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