'Rho incorona una regina'
di Gino Belinda
Uno sconosciuto mi aveva raccontato un’incredibile e commovente storia di un fatto veramente accaduto in una cittadina del Nord, ma non si ricordava in quale. Dopo averla ascoltata per bene, mi sembrava persino che fosse accaduta a Rho.
Da un treno speciale scesero alla stazione un centinaio di persone: capi tribù, consiglieri, odalische e paggetti provenienti dal Bongo Tanga, un
piccolo stato ai confini dell’Oriente per incoronare Marika Regina. Una colf che da più di dieci anni prestava servizio presso la famiglia che abitava nella Villa Banfi: un’antica villa costruita nel XVII secolo dai Visconti e dove, dopo varie ristrutturazioni, le uniche cose pregevoli rimaste erano le cancellate di ferro battuto, le colonne di marmo che ancora danno accesso al fastoso giardino, con fiori e alberi autoctoni e qualcuno esotico, fatti arrivare dal Bongotanga da Marika. Anche il grande salone, sul cui soffitto domina una scena mitologica, e affreschi monocratici che rappresentano la vita dei Visconti lungo le pareti.
Il Re della del Bongo Tanga, Haukar Kalibi, era molto ammalato e non avendo figli maschi da nessuna moglie, come tradizione di quel luogo aveva abdicato in favore della figlia maggiore, avuta dalla prima moglie. La comitiva di persone addobbate con i loro costumi per le ricorrenze speciali era uscita dalla stazione scansando curiosi e fotografi che fin dalla prime ore del mattino stavano in attesa per assistere a questo inconsueto avvenimento. Dopo avere ammirato la grande piazza della stazione, una parte della comitiva si diresse presso l’hotel ESPERIA e l’atra presso ITALIANA HOTELS ricavato dalla fabbrica Muggiani da tempo in disuso: una notevole filanda che negli anni cinquanta fino agli ottanta aveva dato lavoro e prosperità a più di duemila donne, in particolare ragazze emigrate dalla bassa Pianura Padana in cerca di fortuna.
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