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'Giro dei colori per le vie di Rho'

Racconto le vie della mia città / di Angelo Bindi

Quella sera ero proprio stralunato nell’osservare le vie della mia città scrutando ogni metro come se avessi agli occhi una macchina fotografica. Con passo altero e sguardo alto, ero uscito dall’Auditorium “Padre Reina” - nome dato in onore a un oblato del Santuario che si era adoperato per la Resistenza: un giorno, alcuni tedeschi cercavano in ogni angolo del Santuario il capo dei partigiani ed egli, con astuzia e un po’ di tremarella, inscenando un funerale, era riuscito a farlo evadere dentro una cassa da morto.

Appena uscito con passo altero e sguardo alto, vidi un’insegna luminosa bianca, che metteva in risalto la targa della via di Filippo Meda, noto politico parlamentare e giornalista, che si era adoperato per fare grande la città di Rho. Poi il bianco di cartelli segnaletici, bianco di pubblicità sul porta-affissioni, bianco delle strisce pedonali e della targa bianca di via Buon Gesù. Mi venne da pensare che Gesù non era stato buono, poiché un mio caro amico d’infanzia, che abitava in questa via, è più di vent’anni che se n’é andato.

Dopo qualche centinaio di metri giro per via Villafranca. Mi fermo davanti al Palazzo del Lavoro pitturato di bianco e mi prende un po’ di nostalgia: nell’ala destra del palazzo c’è la scuola professionale Fondazione Clerici. Il mio primo anno da pensionato l’avevo trascorso a insegnare il mestiere dell’idraulico a una trentina di ragazzi assai bizzarri e svogliati. Però, nonostante tutte le difficoltà incontrate, avrei desiderato insegnare per altri anni, ma ero troppo severo e a fine corso pochi avevano preso la sufficienza e anch’io, da apprendista professore

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