Fantascienza! 2015 | Page 25

Mentre il B1 faceva perno con velocità supersonica, alta manovrabilità garantita dall’ala a geometria variabile e da un enorme potenza radio emessa per il jamming, l’F117 ed il B2 erano velivoli da attacco tattico e strategico che avevano una bassa traccia termica, una bassa traccia sonora, una bassa RCS con radar in alta frequenza. Velivo li che vo lando bassi con ridotta velocità e sfruttando i rilievi del territorio, potevano risultare difficilmente intercettabili. Ovviamente non erano immuni dalle difese anti-aeree classiche che se messe a sistema con i dati dei radar a bassa frequenza, i nemcii potevano organizzare un muro di pesanti minacce a cui i velivoli “stealth” avrebbero avuto seri problemi a superare. Alla CIA piacque l’F117 al punto che ne fu ingegnerizzata una versione V/TOL e fu impiegata come velivolo tattico per le operazioni speciali e le infiltrazioni, fu testato presso basi militari NATO in Gran Bretagna. Fu ingegnerizzata anche una versione drone F117 VTOL, ed impiegata in Belgio per intortare le difese aeree NATO, glorificando i progetti “F22 ed F35” che erano a tutt’oggi nel 1999 ancora in sviluppo presso l’Area51. Furono sviluppate e potenziate le “smart ammos” sia perché le due guerre del Golfo ne fecero crescere l’esigenza, sia perché avendo sistemi di guida GPS e velivoli a bassa traccia radar, era un controsenso sganciare sugli obiettivi nemici delle bombe a grappolo non guidate, che vanificavano tutto lo sforzo ingegneristico nel rendere i mezzi aerei sempre più “furtivi”, se poi le bombe non 25