Furono prodotti anche missili a gittata più breve, come il Pershing e
vari altri modelli, specie in Russia. Furono riprese le linee di
sviluppo dei missili da crociera, con la larga produzione di Cruise,
Tomahawk (scambiati anche questi, troppo spesso per UFO alieni)
I silos degli ICBM erano obiettivi fissi, detectabili dai satelliti spia e
raggiungibili in poco tempo da missili lanciati dal mare, restando in
pieno occultamento sott’acqua: nacquero i SLBM Po laris, Posidon e
Trident. Submerged Launched Ballistic Missile furono un arma che
all’iniz io fu classificata come dispositivo di contro-rappresaglia, per
mantenere un cospicua deterrenza nucleare, anche nel caso nefasto
che il deterrente atomico degli ICBM e dei bombardieri, fosse stato
distrutto a terra oppure in volo e le forze strategiche non fossero
riuscite a colpire un numero adeguato di bersagli nemici.
Gli SLBM erano però anche ottime armi d’offesa per un “preemptive attack”, a cui far seguire un lancio di ICB M, lasciando i
bombardieri come armi strategiche di riserva. Nel delirio
guerrafondaio dei folli strateghi militari della guerra fredda, una
guerra totale atomica sarebbe stato possibile vincerla. In un
emisfero boreale devastato da un inverno nucleare, i bombardieri
avrebbero potuto volare sul territorio nemico più facilmente, con
una difesa aerea nemica largamente devastata, ed essendo ancora
capaci di scaricare il loro carico di morte, se dopo il primo scontro
atomico non si fosse raggiunto un accordo di pace.
A dire il vero, i russi non hanno mai puntato molte risorse sul
bombardamento strategico, come invece hanno sempre fatto gli
USA. E’ opinione russa che con l’invenzione dei missili terra-aria e
con gli intercettori, la penetrazione aerea in un continente molto
grande sarebbe stata difficile e poco pagante in termini di obiettivi
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