Dissonanti armonie DISSONANTI ARMONIE di Maria Rosaria Teni | Page 14

L’anomalo Sei lì, sulla panchina / dimora dei tuoi sogni e pensi ai primi raggi / ti abbagliano d’incanto. Ti guardi attorno / e il sole ha ricoperto i prati e già la tua panchina / si illumina di giorno. La gente diffidente / ti guarda indifferente il tuo cartone avvolto / ti servirà stanotte per sopportare il freddo / per riscaldare il sonno. E tu ti guardi attorno: “Che grande girotondo! pure dal basso in alto è buffo questo mondo” . Normali sono loro / borghesi regolari che sfilano ingrigiti / appesi ai cellulari l’anomalo sei tu / che hai un tetto di stelle e un cartone vecchio / ti copre le spalle. Un cane si è fermato / ha fame come te e cerca una carezza / da una mano amica. Ha rotto il suo collare / non vuole appartenere a chi a tutti i costi / lo vuole omologare ai ridicoli animali / vezzi dei padroni. Un cane come te / per la gente perbene che schiva il tuo corpo / come letame in gergo per non sentire il puzzo / per non sporcarsi l’orlo. Normali sono loro / borghesi imbavagliati costretti a recitare / e a leccare il padrone l’anomalo sei tu / che libero ti avvolgi in un vecchio cartone / e respiri la vita in ogni stagione. - pomeriggio da sola - 14