Diario Italia Novembre 2014 | Page 6

CAPO DELLA‘NDRANGHETA ARRESTATO IN ARGENTINA PUERTO IGUAZU - Il Corpo della Gendarmeria Nazionale argentina ha arrestato Pantaleone “L’ingegnere” Mancuso, ritenuto uno dei capi della'Ndrangheta, la mafia calabrese. Mancuso e stato trovato dalla gendarmeria nella città frontaliera di Puerto Iguazú quando cercava di andare in Brasile in un autobus turistico con 130.000 dollari USA in contanti. I funzionari della frontierahanno trovato delle irregolarità nei documenti, risultati intestati ad altra persona. Una volta scoperta la sua vera identità grazie all’esame delle impronte digitali, è stato arrestato in attesa che il governo italiano chieda l’estradizione. Il boss tratto in arresto DESAPARECIDOS: UN PROCESSO IN ITALIA Un momento della presentazione da parte del ministro Casamiquela L’AGRILCOLTURA FAMILIARE ARGENTINA PRESENTATA IN ITALIA ROMA. In occasione del “Dialogo sulla Nutrizione” per il G77 organizzato a Roma dalla Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), una comitiva argentina si è recata nella capitale italiana per presentare l’esperienza della agricoltura familiare nel nostro paese, guidato dal ministro dell’Agricoltura, Carlos Casamiquela, insieme ad altri funzionari argentini e del Mercosur. Nel suo discorso, il ministro ha segnalato che gli agricoltori familiari sono fondamentali perché sono una garanzia per la sicurezza alimentare, ed “hanno una enorme capacita vincolo con la cultura e le conoscenze comunitari”. Dopo il “Dialogo”, la comitiva ha partecipato del dibattito su agricoltura familiare realizzato nella sede dell’ambasciata Argentina a Roma con la presenza dell’ambasciatore Torcuato Di Tella, accademici, ricercatori, rappresentati parlamentari, diplomatici e funzionari di diversi paesi latinoamericani e africani. ROMA. La giustizia italiana processerà per la prima volta venti responsabili del "Plan Cóndor", l’operazione internazionale di eliminazione di oppositori politici eseguita dalle dittature militari che negli anni 70 governarono in Sud America. Dopo di un anno di testimonianze da parte delle famiglie delle vittime, degli avvocati e degli imputati, la giustizia italiana ha deciso di sottoporre a processo politici e militari sudamericani ritenuti responsabili della scomparsa di ventitre cittadini italiani. Tra gli accusati ci sono undici cileni, quattro uruguaiani, due peruviani e un boliviano. Sebbene non vi siano imputati argentini, molte delle vittime sono state sequestrate in questo paese.