DENTROCASA APRILE 2019 | Page 22

la mostra stefania vitale Pepi Merisio, click si gioca Gli scatti del fotografo bergamasco fra emozioni e nostalgia dell’Italia di una volta. I l gioco come poesia. Come fermo imma- gine di un tempo che non c’è più. Come incredibile pretesto per una forma d’arte che mixa a dovere suggestione e tecnica: la fotografia. È in svolgimento alla Torre del Castello dei Vescovi di Luni di Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia, la mostra dal tema “Pepi Merisio. Il gioco” che, attraverso una cinquan- tina di immagini, esplora con incanto e delica- tezza la cultura fotografica e non dell’Italia del secondo Novecento. Gli scatti, per la maggior parte in bianco e nero, indagano infatti nelle abitudini del nostro Pae- se fra gli anni Cinquanta e Ottanta, puntando l’obiettivo su attimi scanzonati di totale evasio- ne. Sono immagini di fanciullezza e libertà, che trasudano entusiasmo e buonumore. Immagi- ni che sembrano farci percepire il vociare dei bambini nelle corse a perdifiato nei cortili o nel- le piazze del paese. Pepi Merisio, celebre fotografo originario di Ca- ravaggio (Bg), concepisce la sua attività come il desiderio di raccontare un mondo che va a scomparire, restituendo al pubblico sensazio- ni e dettagli altrimenti perduti. Nato nel 1931, comincia a fotografare da autodidatta nel 1947 riuscendo ad ottenere via via diversi ricono- Sopra: “In Campo San Polo Venezia” 1958. Nella pagina accanto, dall’alto in senso orario: “I cantori della Croce di legno” 1967; “Portovenere” 1966; “Gubbio, Perugia” 1956; “Una via di Urgnano” 1964.