DanzaSì Dicembre 2015 | Page 9

Prove del ÒIl Lago dei CigniÓ (© ENNEVI) della proposta artistica. Diminuire i cachet degli artisti scegliendo cantanti e musicisti che chiedano ingaggi minori non gioverˆ alla produzione di opere di qualitˆ, quella qualitˆ che allÕArena sembra giˆ essere stata mortificata abbastanza. Per dirla con le parole del professore dÕorchestra Carlo Miotto si  passati ÒDa Maria Callas a Belen RodriguezÓ. Tra lÕaltro ci chiediamo come mai questi tagli non debbano interessare gli emolumenti dei dirigenti e dei collaboratori esterni. In tutto il mondo civile di fronte ad una situazione di questo genere si sarebbero come minimo chieste le dimissioni del management palesemente incapace di svolgere il lavoro al quale  stato chiamato. E invece per uno strano fenomeno tutto italiano Francesco Girondini il Sovrintendente dellÕArena continuerˆ a percepire 200mila euro anche se dovrˆ rinunciare ai 50.000 euro di bonus al raggiungimento degli obiettivi; il direttore Artistico, 98.000; il direttore amministrativo e del controllo di gestione 77.000, il Direttore Commerciale e Marketing 98.642,12 + 5.000 di compenso annuo variabile e altri 65.000 allÕassistente del Sovrintendente in tema di sicurezza. Per non parlare dei contratti dei vari consulenti esterni che non verranno toccati. Ma il Sindaco di Verona, nonchŽ Presidente della Fondazione Arena, Flavio Tosi sembra appoggiare in pieno le scelte del Sovrintendente Francesco Girondini tantՏ che ha dichiarato che se il costo aziendale medio per un dipendente del comune di Verona  di 36mila euro annui, per un dipendente della fondazione Arena  di 52.000. Troppo. Sulla questione stipendi sono giˆ intervenuti i consiglieri comunali Eugenio Berlotti e Michele Bertucco che in un comunicato stampa hanno riportato unÕosservazione della Corte dei Conti che cita Òrispetto al valore della produzione tale voce di costo  tra le pi contenute nel sistema delle fondazioni lirico sinfonicheÓ. In effetti il costo del personale a Verona incide per il 51% mentre la media nazionale  il 65%. In realtˆ le ragioni vere di una perdita cos“ consistente sono i debiti verso i fornitori (11,5 milioni) e lÕindebita- 9