DanzaSì Dicembre 2015 | Page 14

Qual  stato il primo passaggio di Stephane Fournial a Napoli ed in teatro? Fermo restando il forte senso si meraviglia, ribadisco di essere ancora oggi sorpreso della mia nomina alla direzione della Scuola di Ballo. Acquisito il dato, ho cominciato a leggere informazioni in contumacia, provando a conoscere il mio nuovo posto di lavoro ancor prima di cominciare. E poi ho risentito Anna Razzi per uno scambio cordialissimo di pareri, cos“ da avviare una collaborazione che possa portare i migliori frutti alla Scuola di Ballo. Lei  il Presidente Onorario a vita perchŽ ha ricoperto il mio attuale ruolo per ben venticinque anni, con una serie di risultati davvero importanti. Oltretutto la programmazione giˆ approntata per questo anno accademico  confermata in toto, a cominciare dalle rappresentazioni mattutine per le scuole di gennaio con Peter Pan e di aprile con Pinocchio, peraltro due coreografie di Anna Razzi ed entrambe musicate dagli spartiti originali di Gaetano Panariello. Stesso 14 discorso per il saggio di fine anno, in linea con il passato e, probabilmente, con il futuro. Fin qui tutto confermato, anche per il poco tempo a disposizione. Ma ad un mese di lavoro, quali sono gli accorgimenti a breve termine che si  immaginato? In un mese ho passato tutto il tempo a girare per le sale della Scuola di Ballo, senza sosta. Ho osservato attentamente il lavoro quotidiano delle mie insegnanti Rossella Lo Sapio, Antonina Randazzo e Patrizia Manieri. Ho sollecitato, ad esempio, i maschi della scuola a fare molti esercizi ginnici individualmente, senza attendere il proprio turno al centro, riscuotendo immediatamente ampia partecipazione e abnegazione. Con le mie insegnanti stiamo studiando le migliori soluzioni possibili ai problemi quotidiani di ogni istituzione scolastica, facendo leva sulla qualitˆ degli allievi che ho a disposizione. Infine sto chiedendo uno sforzo maggiore a tutti per riprenderci il giusto monte ore di danza, ovvero il repertorio ed il passo a due. é l“ che si formano i ballerini, nel duro confronto con il passato attraverso il repertorio, la tecnica del passo a due e del lavoro alla sbarra. Il segreto della qualitˆ  pi semplice di quanto si possa immaginare. Ed invece i programmi a lungo termine? Cosa vede tra tre anni, ovvero alla scadenza del suo mandato? Ho un contratto triennale ma sto lavorando affinchŽ le mie idee durino molto pi a lungo della mia stessa presenza qui a Napoli. Se per il momento sto sacrificando le discipline di contorno alla danza classica,  pur vero che presto il curricolo si dovrˆ nuovamente arricchire giocoforza delle discipline capaci arricchirne e impreziosirne la qualitˆ con i migliori professionisti del settore. Detto questo, io vorrei che la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli diventi a pieno titolo una scuola dՎlite, ovvero un luogo di formazione invidiato e scelto per scovare talenti da esportare in tutto il mondo. Vorrei che le compagnie di balletto scegliessero Napoli per tro-