è la mia parte in questa vita?
Da dove posso cominciare?
Come mai per alcuni dei tuoi
spettacoli hai scelto l’argomento della guerra?
Io e la mia famiglia siamo
sempre stati molto percettivi
e, in qualche modo, la morte di mio padre, quattro anni
fa, mi ha spalancato la porta per arrivare al mio cuore.
Mia madre, che mi vide soffrire mi regalò il libro Journey
of souls di Michael Newton
e in quello stesso periodo ho
incontrato una persona, che
ha vissuto in India per molti anni, che mi ha aiutato a
capire sempre più cose di
me stessa. Questo viaggio
è stato molto difficile ma
ho compreso tanto. Ho studiato tanto anche da sola,
per esempio sui libri di Ekart
Tolle. E poi pratico la meditazione ogni giorno, a volte
faccio yoga. E’ un viaggio
meraviglioso che sto ancora
percorrendo. La cosa importante è che posso arrivare al
mio centro.
Perché non possiamo dimenticare il nostro passato,
perché voglio portare un
messaggio di pace, perché
la pace è difficile da mantenere e provocare una guerra è così facile. Swirl of Snow
Remains non è il mio primo
lavoro sulla guerra, ho fatto
anche Spat Upon. Ho voluto
mostrare immagini dure, per
impressionare le persone a
tal punto da cercare di far sì
che queste cose non si ripetano. E’ necessario ogni volta ricordare a noi stessi che
siamo fortunati perché abbiamo una casa, un lavoro, e
che la nostra vita è un dono.
Su cosa si fonda la tua religiosità? Hai studiato, seguito
un percorso?
Io non seguo alcuna religione, mi riferisco più a questioni esistenziali. Come posso
essere un buon essere umano? Come posso capire qual
Senza questa pratica non
potrei dare ai miei danzatori questo tipo di esperienza
ma questo è anche parte del
mio talento, è parte dell’amore che provo per l‘essere
umano. Riesco a sentire profondamente i sentimenti, le
emozioni dell’essere umano
che mi sta di fronte. Ma questo è un mio talento, non me
lo ha insegnato nessuno.
Che libri leggi e che film
guardi?
La maggior parte sono libri
di spiritualità. Non guardo
film del genere ‘holliwoodiano’. Certamente alcuni sono
molto belli ma preferisco
autori come Bergman, Tarkovskij, perché ho bisogno
di sentire la profondità. Occasionalmente posso anche
guardare un film romantico
ma è molto raro. Ho una tale
fantasia nella mia mente
e dato che creo passando
da un lavoro all’atro non ho
molto tempo. Non guardo
molti film anche perché non
voglio essere influenzata da
nulla.
Quando cominci una nuova
creazione come ti senti: ansiosa, preoccupata di non
avere l’idea giusta?
Provo solo gioia, adoro creare, è un sentimento che non
riesco a descrivere, è qualcosa di ‘normale’. Naturalmente mi interessa cosa ne
penserà il pubblico ma se
devo dire che sono preoccupata, no. Anche perché la
mia preparazione è così intesa che quando arrivo alla
prima vivo semplicemente
nel momento. Non mi preoccupo del passato o del futuro, cerco di vivere nel momento presente.
Nell’Europa dove ti esibisci
qual è la situazione rispetto
al ‘pubblico’ che in questo
periodo storico sceglie più il
cibo che l’arte?
Non riesco a rispondere con
precisione perché sono sempre un ospite e non vivo in
quei paesi, così non mi rendo conto della situazione.
In genere, creo per le caratteristiche di quel pubblico:
se vado in un paese con un
forte interesse per il classico,
quello e ciò che mi si chiede
ed io cerco di farlo nel modo
migliore che posso.
Mi pare di capire che in Italia la gente sia interessata a
volte a cose più futili e l’ar-
te non sia sufficientemente supportata dal governo
mentre, per esempio, a Monaco o a Vienna, malgrado
la gente possa provare lo
stesso tipo di disattenzione
nei confronti dell’arte, il governo al contrario pare supportarla. Forse, così come è
sostenuta la moda italiana,
si dovrebbe sovvenzionare
anche la danza.
E’ vero, in questo periodo la
gente preferisce il cibo ma
esiste anche un altro tipo di
cibo: tra i due ci dovrebbe
essere maggiore equilibrio.
In Europa, in generale, stanno tagliando i fondi ovunque
e l’arte ne soffre molto. La
cultura sta arretrando. Come
coreografa, ritengo sia mio
compito non sperimentare
nel mio teatro ma parlare
di problemi di vita perché,
forse, non ci rendiamo veramente conto di ciò che sta
accadendo intorno a noi.
E’ per questo motivo che le
mie coreografie non trattano
di me.
www.nataliahorecna.nl
NATALIA HORECNA PROSSIMAMENTE
13 Novembre 2015 - The Royal Danish Ballet, ‘’Death That Best Preserves‘’
Sharabi, Lightfoot - Leon, Horecna
14 Novembre 2015 - The Royal Danish Ballet, ‘’Death That Best Preserves‘’
Sharabi, Lightfoot - Leon, Horecna
Natalia Horecna
ph. Holger Badekow
20 Novembre 2015 - Kampnagel Hamburg - Bundesjugendballet John Neumeier,
‘’Enlightened Child‘’ Horecna
8
21 Novembre 2015 - Kampnagel Hamburg - Bundesjugendballet John Neumeier,
‘’Enlightened Child‘’ Horecna
11 Dicembre 2015 - Ludwigsburg Germany - Bundesjugendballet Hamburg John
Neumeier ‘’Enlightened Child‘’ Horecna
Natalia Horecna in prova con il Ballet Company of Montecarlo per la prima di ‘Fatalistic Visions Predominate/Tales Absurd’,
ph. Alice Banglero
uscire a far questo con il mio
lavoro.
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