che in Italia la Scala, l’Opera e
il San Carlo sono ottime scuole.
E trasmissioni come Amici aiutano a diventare professionisti?
Da tempo la danza si vede
poco ad “Amici”. Escono e
diventano famosi soprattutto i
cantanti. Forse solo Ambeta è
l’unica per il balletto ad essere
uscita da questa trasmissione.
Guardo “Amici” perché la De
Filippi è bravissima. E poi c’è
Alessandra Celentano, una
mia carissima amica, anche lei
veramente brava.
C’è qualcosa che Le preme
sottolineare?
Vorrei dire ai genitori che bisogna sempre credere nelle
passioni dei ragazzi se sono
autentiche. Ho avuto la fortuna di avere un padre, una
madre e una sorella che hanno fatto di tutto per aiutarmi e
seguirmi. Proprio perché ho realizzato quello che volevo non
ho mai avuto l’impressione di
lavorare, eppure lavoravo e
mi pagavano pure. Fare nella
vita quello che si ama è un privilegio. Sono nata a Varese per
caso. Mio padre e mia madre,
che è francese, si trasferirono
a Roma e lui, sapendo quale
era il mio sogno, andò ad informarsi all’Accademia Nazionale di Danza. Sessant’anni
fa all’Accademia si andava
tre volte a settimana e a lui,
che era un appassionato di
balletto, musica, letteratura,
sembravano poche per una
attività impegnativa come
la danza. Così mi iscrisse alla
Scuola di ballo dell’Opera di
Roma dove si studiava tutti i
giorni. Addirittura cambiammo
casa e ne prendemmo una
vicino alla scuola per permettermi di andare a piedi. I figli
vanno assecondati, aiutati e
facilitati nelle loro aspirazioni
e questo è l’accorato appello
che rivolgo ai genitori.
Ph. Lelli & Masotti
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