COPERTINA
di Angela Testa
IL SENSO DI NATALIA
per la coreografia
Natalia Horecna, una visione immaginifica e spirituale della danza
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Un volto luminoso e sorridente e una
risata argentina sono il biglietto da visita di Natalia
Horecna, una
delle giovani coreografe
europee che,
dopo
aver
ballato per l’Hamburg Ballet,
lo Scapino Ballet e il Nederland Dans Theater, porta sulle scene la sua visione molto
personale, immaginifica e spirituale della danza. Premiata dal The Vladimir Malakov
Foundation/Taglioni European
Ballet Award come Migliore
Giovane Coreografo o definita Coreografo dell’anno dalla
rivista Tanz, Natalia Horecna
vive in Olanda ma si sta facendo conoscere nel panorama Europeo dove è chiamata
a creare i suoi lavori come coreografa freelance.
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L’Arte in casa di Natalia è sempre stata una cosa normale, un
fatto di vita quotidiana. Nata
in Slovacchia, a Bratislava, suo
padre è un noto regista e sua
sorella ne ha seguito le orme,
mentre sua madre, infermiera
geriatrica, è una donna meravigliosa, sensibile ma molto
pratica con una spiccata attenzione per il mondo dell’arte.
Lei, la piccolina di casa, un
terremoto, sempre attiva e in
movimento, già dall’asilo disse a sua madre che voleva
ballare. Dopo il conservatorio, il premio dei giornalisti del
Concorso di Losanna le permise di partecipare all’audizione
alla scuola dell’Hamburg Ballet dove poi è cominciata la
sua vita professionale di danzatrice.
Come è nata in te l’idea di direzione coreografica, forse dai
geni di tuo padre regista?
Fino all’età di 25 anni non avrei
mai pensato di coreografare.
Mio padre, però, ha cominciato a ripetermi: “Credo che
tu possa farlo”. Anche perché
io ho sempre fornito ai coreografi materiale su cui lavorare. Così ho provato, ed è stato
amore a prima vista. Scaturiva
da me semplicemente.
Da dove derivano le tue visioni coreografiche?
Mi pongo sempre domande
fondamentali: cosa voglio dire
col mio lavoro, cosa voglio
dare al pubblico, agli artisti
e a me stessa e come posso
toccare la parte più profonda
del cuore di chi guarda, come
posso farlo pensare, rilassare,
riflettere?
Io amo, adoro le persone,
ognuna ha storie differenti e
mi piace parlare di questo,
della nostra sofferenza, del
nostro sguardo indagatore,
della nostra gioia, felicità.
Natalia Horecna in prova con il Ballet Company of Montecarlo per la prima di
‘Fatalistic Visions Predominate/Tales Absurd’, ph. Alice Banglero
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