della Musica di Roma in occasione del ventennale dalla sua scomparsa (ancora
oggi spesso rimesso in onda
su RAI 5); soprattutto, allo
spettacolo Apollineo e Dionisiaco tenutosi sull’Isola Li
Galli che per la prima volta
nella storia offrì al pubblico
uno spettacolo di danza in
quel luogo che era appartenuto prima a Léonide Massine e poi a Nureyev. Entrambi
avevano sognato di presentare lì uno spettacolo: quel
giorno di agosto del 2009,
abbiamo realizzato il loro sogno.
Fortunatamente le cose
brutte le dimentico con molta facilità.
di anzianità, sostenendo nuove
realtà: io ho il privilegio di essere tra queste.
lo è stata particolarmente perché è la mia città ad avermela
conferita.
Nel 2013 il Sindaco di Roma le
ha conferito in Campidoglio
la medaglia di Roma Capitale
con la seguente motivazione
“A Daniele Cipriani, per aver
portato in Italia la grande danza internazionale”. Che effetto
le fa un simile riconoscimento?
C’è un evento da lei organizzato, ideato, o prodotto, del
quale è particolarmente orgoglioso?
I riconoscimenti sono sempre
graditi, la Medaglia di Roma
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Sono tanti gli eventi che mi
hanno reso orgoglioso, ma anche le collaborazioni con artisti
importanti come Carolyn Carlson, Susanne Linke, Roberto
Bolle, Reinhild Hoffmann, Carla
Fracci, Eleonora Abbagnato,
Luciana Savignano, Svetlana
Zakharova, Marianela Nuñez,
Rossella Brescia, Mats Ek, Ana
Laguna, Dominique Mercy, Lutz
Förster. Nello specifico, penso
allo spettacolo in omaggio a
Luchino Visconti con Eleonora
Abbagnato, al Bernstein Dance Gala al Teatro Antico di Taormina (che ha dato inizio alla
mia collaborazione con i principals del New York City Ballet),
al Tributo a Rudolf Nureyev alla
Cavea dell’Auditorium Parco
Ana Laguna e Daniele Cipriani, Premio Benois 2015, Teatro Bolshoi di Mosca, ph. M.Logvinov
Leggendo il suo lunghissimo
curriculum si fa fatica ad arrivare alla fine per la mole di
nomi, eventi, premi, collaborazioni, gala, e quant’altro. Per l’intensa attività svolta che risulta, sembrerebbe
la lunghissima carriera di un
anziano produttore. Invece lei è giovane e con già
all’attivo un ricco percorso
artistico. Cosa la muove a
continuare, caparbiamente,
in questa attività?
Il credere nel mio lavoro, e
il desiderio continuo di crescere. Mi considero come un
giovane impresario che ha
ancora molto da fare ed è
orgoglioso per tutto quello
che ha fatto; spero che sia
solo l’inizio e che le cose veramente belle e import anti
da fare debbano ancora arrivare.
Svetlana Zakharova in Les Etoiles, Auditorium Conciliazione di Roma 2015, ph. Luca Di Bartolo
Ana Sophia Scheller e Nicolai Gorodiskii nel Pas de Deux de Le Corsaire,
Arena dei Templi di Paestum
ph. Antonio Quaranta
Immagino che non tutti gli
eventi abbiano avuto lo stesso successo. Non le chiedo
di dirmi quale di questi non
è riuscito secondo le sue
aspettative, o che non ha
soddisfatto il pubblico, ma
quando è accaduto come
lo ha vissuto?
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